Non è detto che sia stato l’ultimo scontro fra i tecnici dei ministeri dell’Economia e della Salute e il commissario della sanità molisana Angelo Giustini. Ma di scontro si è trattato, secondo le indiscrezioni che si sono fatte via via più consistenti nel giorno di San Silvestro.
È di sicuro una spaccatura ulteriore. Finora bacchettato dal Mef per il mancato controllo sui conti e per i mancati versamenti da parte della Regione alla sanità – alla dg Adduce non bastano le diffide e le denunce alla magistratura erariale che il generale ha prodotto in questi due anni – il 30 dicembre a queste contestazioni si sarebbe aggiunta quella sui contratti con i privati. Che ancora non esistono, né i due grandi né i piccoli hanno firmato. Davanti al Tar pendono i contenziosi sul taglio al budget operato dai commissari in base alle indicazioni di Roma. I commissari però non sono riusciti a convincere i privati che convenisse comunque firmare, per convincerli ci vogliono proposte programmatiche e gestionali (oltre che risorse). A quel punto in particolare la delegazione della Salute avrebbe fatto notare a Giustini che quindi deve sospendere (o revocare) l’accreditamento. Conseguenza, peraltro, di legge. E che non risolverebbe comunque il problema della tenuta del bilancio, messo a rischio dai contenziosi in atto. «Piuttosto mi dimetto», si dice abbia risposto il generale. Sbottando quasi al termine di una riunione fiume. Sempre lui poche ore dopo ha raccontato all’incontro coi sindacati del comparto di essersi dimesso in sede di tavolo tecnico. Con quella frase, evidentemente. Perché non sono seguite note formali. Anzi, a chi ha avuto modo di sentirlo sembra abbia dichiarato la voglia di resistere e il niet a una decisione che porterebbe a decine di licenziamenti.
L’attesa adesso è per capire chi farà la prossima mossa. I tecnici del Tavolo Adduce già a ottobre hanno informato i Ministeri delle criticità riscontrate nella struttura commissariale molisana. Ribadiranno il concetto dopo la riunione burrascosa del 30 dicembre. Nelle scorse settimane le delegazioni di 5s e Pd a Roma con, fra gli altri, il viceministro Sileri hanno discusso della successione a Giustini. Non trovando però un accordo né forse un interesse immediato del dicastero.
r.i.

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