Entro fine mese, meteo permettendo, davanti agli ospedali di Termoli, Campobasso e Isernia saranno allestiti i moduli di terapia intensiva e sub intensiva: 26 posti aggiuntivi complessivi, acquistati dalla struttura commissariale di Arcuri su richiesta avanzata dal governatore Donato Toma a inizio novembre. Attrezzati e arredati, si tratterà solo – naturalmente – di dotarli del personale necessario. A questo dovrà pensare l’Asrem in base al fabbisogno relativo a quei posti. Posti che nessuno si augura di dover usare ma che, vista la recrudescenza in atto e visto che la rianimazione del Cardarelli è usata solo per il Covid, probabilmente saranno da attivare almeno in parte.
Un intervento deciso, finanziato da Roma e in dirittura d’arrivo. L’altro è il piano di rafforzamento della rete ospedaliera, l’allestimento cioè del centro Covid all’ex hospice del Cardarelli. Strade segnate e da cui non ci si può discostare, sottolinea il commissario straordinario Domenico Arcuri nella risposta al ‘collega’ commissario ad acta per la sanità molisana Angelo Giustini, a meno di non volersi esporre a ritardi nell’attuazione della complessiva ristrutturazione e, soprattutto, a costi aggiuntivi che non saranno sostenuti da Roma, non comunque attraverso il decreto Rilancio che mette a disposizione di Arcuri le somme per le due iniziative.
Della nota di risposta alla relazione inviata da Giustini a Roma dopo il suo sopralluogo al Cardarelli – relazione in cui evidenziava anche che la rianimazione dell’ospedale regionale e unico hub per le patologie tempo dipendenti era ormai solo Covid con la conseguenza che chi si opera al Cardarelli viene poi trasferito in terapie intensive di altre strutture in regione – ha dato giusto uno spunto in Consiglio regionale il presidente Toma ieri in tarda mattinata.
Al generale della Finanza, l’ad di Invitalia che Conte ha voluto per gestire acquisti, approvvigionamenti e potenziamento dei servizi ha assicurato «tutto il sostegno possibile alla sanità molisana» sia riguardo alla riorganizzazione della rete ospedaliera sia riguardo alla messa a disposizione di posti aggiuntivi di intensiva e sub intensiva. Giustini aveva proposto varie alternative – e lo aveva fatto partendo dall’individuazione di cluster importanti al Cardarelli, circostanza di cui Arcuri non si occupa non essendo evidentemente un tema di sua competenza – al Cardarelli centro Covid. Una previsione, comunque rimarca il commissario straordinario che è già definita. Rassicura poi annunciando che sono in dirittura d’arrivo le strutture modulari chieste da Toma in base alla documentazione preparata da direzione Salute e Asrem, con cui si è definito fabbisogno e aspetti operativi per la realizzazione. Infine, l’avvertenza: modifiche ai piani in corso d’opera non potranno che rallentarli e comunque non si potrà contare sui fondi del decreto 34.
Fine dei giochi? Sicuramente un colpo alla proposta di Larino che il commissario Giustini aveva rilanciato precisando però che voleva una condivisione.
Sicuramente un colpo all’arco di Toma. Che infatti commenta con soddisfazione: «Io so cosa facciamo. Mi avvalgo di esperti regionali e nazionali e non corro dietro alle emozioni commissariali. Noi lavoriamo sui dati, non sulle emozioni».
r.i.

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