Da oggi online la piattaforma della Regione Molise per l’adesione alla campagna vaccinale delle categorie ritenute prioritarie. Si parte con gli over 80. Poi toccherà ai soggetti fragili, o meglio a quelli estremamente vulnerabili, prima categoria chiamata all’immunizzazione nella seconda fase.
La conferma dell’avvio del portale nella giornata di oggi l’ha data ieri il governatore Donato Toma in Consiglio regionale. Nel primissimo pomeriggio, poi, lo stesso Toma ha preso parte alla Conferenza Stato-Regioni in cui il governo ha reso la sua informativa sul piano vaccini. Piano che è cambiato proprio per la gestione della seconda fase.
Sono sei le categorie che verranno vaccinate prioritariamente. La prima è quella dei soggetti «estremamente vulnerabili» per particolari patologie, indipendentemente dall’età. Si tratta di soggetti affetti da patologie valutate come «particolarmente critiche in quanto correlate al tasso di letalità associata a Covid-19»: malattie respiratorie, cardiocircolatorie, condizioni neurologiche e disabilità, diabete ed endocrinopatie severe, fibrosi cistica, patologia renale, malattie autoimmuni, malattie epatiche e cerebrovascolari, patologia oncologica, sindrome di Down, trapianto di organo solido, grave obesità.
Seguono, le persone tra 75 e 79 anni; tra 70 e 74 anni; persone con particolare rischio clinico dai 16 ai 69 anni; persone tra 55 e 69 anni senza condizioni che aumentano il rischio clinico; persone tra 18 e 54 anni senza aumentato rischio clinico. Alle prime cinque categorie andranno i vaccini a mRna (Pfizer e Moderna), alla sesta quello AstraZeneca.
Tra le fasce prioritarie nella fase 2 di vaccinazioni anti-Covid, l’aggiornamento del Piano vaccinale prevede pure gli over-70 (categorie 2 e 3) e ciò in virtù del più alto tasso di letalità associato a Covid-19. Queste categorie di priorità «vengono definite sulla base del criterio anagrafico in quanto questa variabile assume un ruolo preponderante nella valutazione dei fattori di rischio di mortalità associata a Covid-19«. Infatti, in questa fascia di età «il tasso di letalità di coloro che vengono a essere infettati risulta pari al 10%».
Il documento di aggiornamento delle categorie e dell’ordine di priorità per la vaccinazione è stato elaborato dal ministero della Salute in collaborazione con Aifa, Iss e Agenas, tenendo conto della riduzione dei vaccini disponibili nella prima fase della campagna di immunizzazione.
Le Regioni, tuttavia, hanno avanzato diverse perplessità sul piano e in un documento consegnato alla Stato-Regioni hanno messo nero su bianco i loro dubbi. Tra le altre cose, per i governatori il nuovo documento risulta «in questa fase di difficile applicazione per la carenza delle dosi di vaccino disponibili e per l’indeterminatezza di alcune indicazioni». Inoltre è «necessario chiarire in maniera più specifica quali sono i target prioritari da vaccinare con le dosi vaccinali disponibili e con riferimento alla categoria 6 (vaccini per i soggetti tra i 18 e 54 anni), nonché cosa si intende per servizi essenziali». La Conferenza delle Regioni quindi «ritiene opportuno concentrarsi sulle indicazioni necessarie a consentire da subito l’utilizzo del vaccino Astrazeneca, partendo dal personale scolastico ed universitario docente e non docente, e rinviando ogni altra considerazione ad un ulteriore approfondimento da condurre a livello tecnico».

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