Si allarga l’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria. La procura di Campobasso ha nominato due periti per le verifiche all’impianto di ossigenazione del Cardarelli, e ai lavori di potenziamento in corso d’opera e necessari ad aumentare la pressione in ragione dell’incremento di pazienti che hanno bisogno di Cpap o maschera.
Si tratta di un medico e di un ingegnere clinico che lunedì hanno svolto un sopralluogo insieme ai militari del Nas e a rappresentanti della ditta incaricata della manutenzione nell’ospedale di Campobasso che è il centro Covid di riferimento regionale. In base ai loro riscontri in sito e a quelli documentali redigeranno poi una relazione istruttoria.
Dopo la prima fase, gestita con l’impianto originario e datato, in autunno sono stati eseguiti da parte dell’impresa che cura la manutenzione primi interventi di potenziamento della montante per portare ossigeno a reparti diversi da quello di malattie infettive e adibiti a cura del Covid. Lavori in emergenza che poi a febbraio sono stati seguiti dall’affidamento di un potenziamento più sistematico alla Air Liquide (vedi articolo in pagina) anche in relazione all’anticendio.
Gli accertamenti affidati dal procuratore Nicola D’Angelo ai militari del Nas coordinati dal comandante Di Vito mirano, secondo quanto trapelato nelle scorse settimane, a capire se ci siano state disfunzioni e criticità che hanno inciso sulla portata dell’ossigeno e quindi sulla qualità dell’assistenza ai tantissimi pazienti Covid ricoverati da ottobre fino ad oggi, anche (ma non solo) alla luce degli esposti presentati da familiari di chi purtroppo, pur curato al Cardarelli, non ce l’ha fatta.
L’indagine della magistratura inquirente è ampia. Il primo filone, è noto, riguarda la contestazione di omissione di atti e abuso d’ufficio nei confronti dell’ex commissario della sanità Angelo Giustini.
In queste ore, al terzo piano del Palazzo di Giustizia del capoluogo inoltre è salito l’amministratore del Consorzio Stabile Build, che ha vinto l’appalto della struttura commissariale nazionale per la ristrutturazione dell’ex hospice del Cardarelli da adibire a centro Covid (lavori finanziati dal dl 34).
I lavori non sono ancora iniziati. Il Cobuild ha contestato criticità progettuali, contenute in note tecniche depositate dopo l’incontro in Asrem – che è soggetto attuatore dell’intervento – del 13 marzo scorso, a cui però non c’è stata ancora risposta da parte dei progettisti (Mastellone) e dei verificatori (En3). «Senza un progetto esecutivo cantierabile, che ad oggi non c’è, la torre Covid non si può realizzare», ribadisce solo Contessa. È stato ascoltato lunedì in procura da D’Angelo. Sul colloquio, naturalmente, mantiene il più stretto riserbo. E non è l’unico della lista degli invitati a comparire. Oltre ad esprimere soddisfazione per l’estensione delle verifiche della procura all’impianto di gas medicali del Cardarelli, il comitato ‘Verità e Dignità per le vittime Covid’ – che ha presentato diversi esposti – chiede che vengano acquisiti i documenti (compresi i registri dei ricoveri in malattie infettive e terapia intensiva) e sentite le persone indicate come informate sui fatti oggetto delle denunce.
r.i.

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