Per ora l’emergenza è in qualche modo rientrata. Ieri sera la conferma dalla direzione sanitaria del Cardarelli: da oggi si potrà tornare a programmare i ricoveri dopo lo stop disposto dal dottor La Floresta domenica.
Nel pomeriggio di ieri il picco di accessi al pronto soccorso registrato negli ultimi giorni era un po’ sceso: da 25-26 pazienti in attesa di ricovero nei reparti, e quindi di fatto ricoverati nei box dell’urgenza, si è passati a 17. Non pochi, ma sembra in via di superamento il cortocircuito determinato dall’incremento di persone che si sono recate in pronto soccorso con patologie medio-gravi e dalla capienza dimezzata per esempio in medicina e ortopedia proprio per far posto ai letti dedicati agli affetti da SarsCov2.
Una maggiore ‘agibilità’ dovrebbe realizzarsi nelle prossime ore. Gli ultimi 10-15 posti letto destinati al Covid con l’istituzione dell’unità anziano fragile, vista la ridotta pressione sul Cardarelli, dovrebbero in queste ore tornare al reparto ordinario di medicina.
Altro fronte dell’emergenza, quello del personale. In particolare, la carenza di anestesisti. Dopo l’ultima decisione ‘tampone’, spostare cioè un rianimatore da Termoli e uno da Isernia a Campobasso, l’Aaroi Emac ha chiesto al commissario della sanità Degrassi e alla direzione Asrem un incontro urgente per «trovare la migliore soluzione possibile alla già più volte segnalata gravissima e cronica carenza di medici anestesisti rianimatori negli ospedali pubblici molisani e, quindi, di trovare una soluzione di tipo conciliativo che possa evitare contenziosi e/o forme di protesta».

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