Sembra infastidito
il rettore Cannata dalle
polemiche di questi giorni sull’aumento
delle tasse universitarie. Infastidito e non poco,
sia dalla tempistica delle proteste – riproposte a un
anno di distanza dal provvedimento che ha decretato la
rivisitazione del piano tasse e contributi – sia dal contenuto
delle stesse – ritenute ingiuste, perché – secondo il
magnifico – proprio quell’intervento aveva permesso di
aumentare le fasce di reddito per consentire agli studenti
di pagare un importo in linea con la propria situazione
patrimoniale.
Cannata si affida ad un videomessaggio sul sito istituzionale
dell’Unimol per dimostrare tutta la sua amarezza,
ma soprattutto per fare un po’ di chiarezza sulla questione.
“Visto che è la stagione dei fuochi e che in giro ci sono
tanti piromani – afferma il rettore – proviamo a spegnerne
qualcuno. Con il nuovo piano tasse abbiamo portato
da tre a sette le fasce di reddito. Forse dovevamo farne
77?” – sottolinea sarcasticamente Cannata. “Io penso
che sia stato un intervento, messo a punto dagli organi
di ateneo, interloquendo con il consiglio degli
studenti, per mettere tutti gli studenti nella condizione
di essere posizionati nella fascia più adeguata alla
propria condizione di reddito familiare. Tre fasce
avrebbero significato non tener conto delle differenze
di portafoglio”. “Inoltre, abbiamo coniugato il
reddito col merito. E per ottenere l’esenzione – parziale
o totale – dal pagamento dalle tasse, gli studenti
non hanno dovuto acquisire una quantità così
drammatica di crediti formativi”. Il riferimento è alla
possibilità concessa agli studenti di ridurre l’importo
della seconda rata in relazione agli esami sostenuti
(e quindi al merito); in particolare, i ragazzi
che hanno ottenuto 30 crediti formativi hanno ricevuto
uno sconto del 50%, quelli che ne hanno acquisiti 60 sono
stati totalmente esonerati dal pagamento.

Ciò che più fa irritare il rettore, però, è la tempistica della
protesta. “Questa decisione – sottolinea – l’abbiamo
presa l’anno scorso, non quest’anno. Quindi nessuno è
legittimato ad affermare che l’Università del Molise ha
incrementato ancora le tasse. Noi non abbiamo aumentato
di un euro la tassazione rispetto alle decisioni prese a
giugno e luglio 2011”.
Infine, un appello agli studenti: “Invito i ragazzi a documentarsi
bene, ad interloquire con i rappresentanti studenteschi
e a interpellare l’Ateneo attraverso la posta
elettronica. Li invito ad abbandonare i ‘‘si dice’, ‘‘hanno
detto’, ‘‘forse è così’, o ‘‘chissà cosa c’è dietro’, perché in
questo modo si finirà soltanto per portare lattine di benzina
per i piromani”.

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