Settimane di studio ‘matto e disperatissimo’ e oggi anche per 602 studenti che frequentano gli istituti della provincia di Isernia comincia l’atteso e temuto esame di maturità. Quest’anno tra le tracce non ci sarà più il tradizionale tema di storia. La seconda prova sarà su due materie diverse: al liceo classico latino e greco, matematica e fisica per lo scientifico. Sparisce il ‘quizzone’ multidisciplinare e all’orale niente più tesina. Sul voto finale, poi, peseranno di più i crediti accumulati durante la carriera scolastica. Ma come stanno vivendo questo momento i maturandi isernini? Lo abbiamo chiesto a loro. «Le emozioni – racconta Alessia Iannotta (V E liceo linguistico ‘Cuoco’) che provo sono contrastanti! Per certi versi, infatti, percepisco ansia e agitazione determinate dai pensieri che si affollano nella mente: le tracce come saranno? Sarò fortunata? O avrò delle brutte sorprese. Dall’altra parte mi sento felice ed entusiasta di affrontare, finalmente, questo esame perché è uno dei primi traguardi della mia vita che ho inseguito con tanto dovere e diligenza nello studio. Spero che tutto vada per il meglio e, comunque vada, sarò fiera di me stessa. Ad maiora!». Angela Di Pilla (V E Cuoco) ha detto di sentirsi felice, ma allo stesso tempo impaurita. «Temo che l’ansia possa farmi brutti scherzi e che tutto l’impegno venga vanificato. L’Esame di Stato, inoltre, porta con sé gioia e tristezza. Gioia, perché appena terminati possiamo finalmente rilassarci. Tristezza,in quanto segna la fine di un lungo viaggio iniziato cinque anni fa e l’avvio di un nuovo percorso da affrontare da sola,senza la guida di un insegnante ed il sostegno dei compagni di classe». La sua compagna di classe Lucrezia Pezzullo ha invece confessato di provare già malinconia «poiché, di qui a poco, i miei cinque anni da liceale saranno solo ricordi di eventi che hanno attraversato la mia vita, regalandomi gioie, soddisfazioni, condivisione di un percorso affettivo e formativo con compagni e docenti che non mi hanno mai fatta sentire sola. Dall’altro lato, non posso che essere felice in quanto una fase importante della mia esistenza sta per concludersi e tale conclusione segna, paradossalmente, l’incipit di nuovi percorsi che mi porteranno a realizzare i miei sogni». «Sembrava così lontano e invece è già arrivato – il commento di Paola Padula (VE Cuoco) -. Detesto, consentitemi, tutti coloro che hanno già affrontato l’Esame di Stato e che ci dicono quanto sia semplice in confronto a tutto ciò che ci aspetta dopo. Non lo metto in dubbio, ma anche loro qualche anno fa al nostro posto erano divorati dall’ansia! O ancora peggio, detesto coloro che ci dicono che con la riforma l’esame è davvero una sciocchezza. Chissà loro, al posto nostro, con quale stato d’animo avrebbero affrontato la sorprese delle nuove prove, con informazioni centellinate nel corso dell’anno e tutte contrastanti. Ma vogliamo entrare nello specifico e parlare delle buste? L’unica forza che abbiamo è la nostra solida preparazione, ma l’ansia è comunque troppa. Nessuno vorrebbe vedere vanificati 5 anni di scuola a causa della busta sbagliata». «Ammetto di essere spaventata – ha poi confessato Sara Pinelli (VE Cuoco) – Credo sia normale, ma non è proprio piacevole! Ciò che mi dà gli incubi è l’orale con le famose “buste”. Forse è tutto amplificato perché dobbiamo fare da cavie per la nuova modalità di esame e perché non sappiamo cosa ci aspetta. Ma ormai ci siamo. Spero solo che passi presto e che di questo esame mi resti un bel ricordo!». «Sono dominata dall’ansia – ha sottolineato Dalia Campopiano (VE Cuoco) -, ma al tempo stesso provo anche un senso di sollievo. Finalmente è arrivato l’esame più temuto e più atteso! È vero che gli esami non finiscono mai, ma questo è il primo e sono sicura che resterà sempre quello più importante, quello che ci renderà più consapevoli di noi stessi, quello che per definizione ci renderà più maturi! Vorrei, tanto, dare il meglio di me e per poi guardare indietro e ricordare “lo studio matto e disperatissimo”con il cuore pieno di malinconia e il sorriso sulle labbra!». Infine per Laura Martone arrivare alla fatidica “notte prima degli esami” fa un effetto un po’ strano. «Non è una brutta sensazione – ha detto -, o almeno non del tutto. Provo ansia, tensione, preoccupazione, felicità. Emozioni differenti che cozzano tra loro generando sensazioni poco chiare, belle e brutte al contempo. Sono emozionata, quasi euforica per il traguardo dopo cinque lunghi anni fatti di sconfitte e di vittorie, di grandi amicizie e brutte discussioni. La prova di oggi segna l’inizio della fine, indica che tra poco più di una settimana taglieremo il traguardo di questa fase della nostra vita e ne inizieremo un’altra».
Deborah Di Vincenzo

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