Lo screening parte lunedì e si concluderà entro fine mese. Lo cureranno i medici di base. In una riunione che si è svolta in Regione, il confronto sugli aspetti organizzativi della campagna con i sindacati e gli Ordini dei medici.
Oggi l’Asrem comunicherà all’Usr tutti i dettagli. Si è discusso in particolare di dove eseguire i test sierologici alle 6mila persone interessate, 4.500 docenti e 1.500 Ata. Sarà l’azienda sanitaria a mettere a disposizione ambulatori ad hoc e sta curando insieme alla direzione Salute della Regione l’organizzazione per evitare affollamenti. Lo screening sarà curato concretamente da personale delll’azienda sanitaria e dai medici di base che hanno dato disponibilità.
In caso di positività alla ricerca degli anticorpi, naturalmente, la persona interessata sarà sottoposta a tampone e dovrà osservare fino all’esito le misure di isolamento in base alle direttive dell’autorità sanitaria. «Un gesto di responsabilità importante da parte del personale – il commento della dirigente dell’Usr Anna Paola Sabatini – a tutela loro e delle famiglie e a tutela della comunità». In generale, sottolinea la grande prova per la comunità scolastica molisana.
Maestri, professori e studenti con più di sei anni dovranno tenere la mascherina nelle situazioni in cui non sarà possibile garantire la distanza di almeno un metro. Si tratta, però, spiega Sabatini, di una misura «residuale e temporanea». Riguarderà «solo i ragazzi allocati in locali in cui gli enti proprietari al 14 settembre non avranno ancora svolto i lavori di adeguamento, che però sono in accelerazione, e finché verranno consegnati tutti i banchi monoposto richiesti». A mensa, durante le interrogazioni e nel caso di ragazzi con specifiche peculiarità, ‘cade’ l’obbligo di indossare la mascherina.
Il commissario straordinario Domenico Arcuri, inoltre, ha comunicato ai direttori degli Uffici scolastici che i banchi sono stati acquistati e saranno consegnati dalla prima settimana di settembre fino a fine ottobre. In Molise ne arriveranno 4.500, per essere quindi utilizzati dal 15-16% della popolazione scolastica.

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