Un settore in ripresa. Ma sarà vera crescita? E quanto si sta facendo per garantire sicurezza nei cantieri? Sono alcune delle domande al centro del dibattito che si svolgerà oggi pomeriggio a Campobasso, nella sede della Scuola edile, nell’ambito del 12esimo congresso della Feneal Uil Molise.
I lavori, presieduti dal tesoriere nazionale Vincenzo Mudaro, si apriranno con la relazione del segretario regionale Roberto D’Aloia e proseguiranno con gli interventi della segretaria generale Uil Tecla Boccardo e dei delegati. La chiusura sarà affidata al segretario generale della Feneal nazionale Francesco Sannino.
«Due anni di pandemia ci hanno profondamente cambiati, a partire dalle limitazioni nei rapporti in presenza che per una federazione sindacale come la nostra sono essenziali. Dopo un primo momento di sconforto, però, ci siamo rimessi in gioco, con altre forme e mezzi diversi. Le scelte coraggiose del nazionale in questo senso sono state determinanti. Attraverso una serie di eventi abbiamo mantenuto vivo e costante il rapporto con i nostri iscritti», ragiona D’Aloia alla vigilia del congresso.
Ora, prosegue, dal punto di vista economico stiamo vivendo un periodo perfino peggiore: l’attacco della Russia all’Ucraina ha pesanti ricadute, «basti pensare al costo dell’energia, del carburante, delle materie prime, facendo lievitare i prezzi in maniera esponenziale, arricchendo gli speculatori e intaccando sempre più il potere di acquisto dei lavoratori». Nei settori seguiti dalla Feneal, l’approvvigionamento delle materie prime è dunque molto difficoltoso.
Eppure, le cose stavano cambiando in meglio per l’edilizia. Incentivi nazionali ed europei hanno funzionato. I bonus e la spinta del Pnrr «hanno dato uno slancio all’intero sistema con dati di crescita nella nostra regione che non si erano registrati nemmeno all’indomani del sisma di San Giuliano di Puglia», ma sono nate anche tante imprese «senza arte né parte come si dice dalle nostri parti, al solo scopo di sfruttare la bolla economica, imprese che troppo spesso hanno svolto i lavori senza avere le necessarie capacità tecniche e amministrative». Le ditte, dati Osservatorio Cnce relativi ai primi sei mesi del 2022, sono passate da 655 a 739. I lavoratori da 2.511 a 3.579, le ore lavorate da 1.513.000 a 2.250.000. «Dati – evidenzia il segretario Feneal Molise – ben al di sopra della media nazionale, ma quanti di questi lavoratori, quante di queste imprese resteranno nel settore dopo la fine degli incentivi? Soprattutto, questo boom ha avuto un costo troppo alto: il tasso di incidenti sui luoghi di lavoro in alcuni casi si è triplicato, la nostra regione è la prima in Italia per percentuale di casi». Servono, questo D’Aloia dirà oggi al congresso, più controlli e investimenti «per risolvere questa che ormai è una vera piaga sociale del terzo millennio».
Nella sua relazione, non mancherà l’analisi sullo stato di salute degli enti bilaterali, sulle attività della Uil e sul contesto molisano dal punto di vista infrastrutturale. «Viviamo un arretramento spaventoso e anche per questo si era pensato, a mio avviso sbagliando, a un asse autostradale che mettesse in comunicazione Termoli con il Tirreno, ma non si è tenuto conto di tutta la viabilità secondaria, trascurata, che ha messo in ginocchio molti centri. Le strade provinciali e alcune delle statali rispondono ancora a esigenze di mobilità degli anni Sessanta, lasciando indietro collegamenti incompiuti come la Fresilia o la Castellelce, opere fondamentali. L’asse autostradale è stato cancellato dai programmi nazionali e regionali. Ma è il momento di pensare ad una 4 corsie da Termoli a San Vittore. Quanti incidenti mortali devono ancora avvenire? Quante altre aziende devono scappare da questa regione perché le infrastrutture non sono adeguate?».
Per D’Aloia è fondamentale anche mettere in sicurezza il territorio minacciato da centinaia di frane, gli edifici scolastici e gli ospedali. «Le risorse ci sono, le opere sono progettate, finanziate ma non cantierizzate per mancanza di personale di tecnici negli enti pubblici, finanziamenti che rischiano di tornare indietro, come abbiamo più volte denunciato insieme alla Uil Molise».

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