La Regione annulli gli atti che hanno istituito la struttura di supporto al commissario della sanità assicurando così la funzionalità della direzione generale Salute. Allo stesso tempo, sollecita la Uil Molise in una diffida inviata ai vertici di Palazzo Vitale ma anche al governo nazionale e alla magistratura penale (la Procura di Campobasso), commissario e sub commissario devono assicurare la tutela della salute, consentendo che – anche in ragione delle condizioni in cui versano le strutture pubbliche – quelle private accreditate possano erogare le loro prestazioni nel rispetto delle norme di legge.
La segretaria regionale del sindacato Tecla Boccardo invita anche la presidenza del Consiglio dei ministri a intervenire mettendo in campo «ogni iniziativa di propria competenza per il ripristino della legalità e la cessazione di atti e comportamenti dannosi per la salute pubblica e la tutela della popolazione».
Nella nota, la Uil ripercorre le ultime vicissitudini e gli ultimi scontri che si sono registrati, a partire dalle contestazioni sulla creazione di un nucleo di supporto al commissario che ha svuotato la dg Salute per arrivare alla lettera dei dirigenti regionali che lamentano per questo di «disastro amministrativo» che mette a rischio la funzionalità degli uffici.
Non solo, prosegue la comunicazione: gli ospedali pubblici non sono in grado di «di assicurare le prestazioni sanitarie alla popolazione» e quelli privati sono alle prese con un contenzioso lungo e logorante con la Regione. Boccardo non manca di elencare la pronuncia dell’Anac che ha «ipotizzato la sussistenza di una situazione di possibile confitto di interessi» per il sub commissario Giacomo Papa.
La missiva quindi si conclude con un richiamo al rispetto dei diritti sindacali e delle previsioni del contratto collettivo nazionale di lavoro per quanto riguarda la situazione della direzione Salute ma anche con la richiesta di interventi più ampi e complessivi che garantiscano ai molisani il diritto a essere curati.

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