«Questa piazza è la risposta più bella al ministro della precettazione». Parte con un’evocazione di Matteo Salvini, che ha dimezzato l’astensione dal lavoro nel settore trasporti, la manifestazione regionale del Molise organizzata per lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil contro la manovra di bilancio e le politiche del governo Meloni.
A Campobasso, davanti alla Prefettura, hanno sventolato ieri mattina molte bandiere rosse e blu. Disagi contenuti per gli utenti dei servizi pubblici (dai bus alle scuole) ma la manifestazione è riuscita.
Sul palco, insieme ai responsabili regionali delle due sigle anche il segretario confederale nazionale della Cgil Pino Gesmundo. «Cosa fa questo governo? Tenta di impedire lo sciopero ai lavoratori e alle lavoratrici di questo Paese. Come vedete, le risposte sono state importanti – ha detto indicando iscritti e militanti – In tutte le piazze si sta manifestando e siamo solo all’inizio. Perché non finisce qui, andremo fino in fondo. Fino a quando le politiche di questo governo non cambieranno». In questa piazza, ha proseguito Gesmundo «non ci sono facinorosi, non ci sono fannulloni che vogliono fare il fine settimana lungo, ma lavoratori e pensionati che protestano contro una manovra finanziaria che non risponde alle esigenze del Paese». Persone, ha detto ancora riferendosi a quelli del commercio (a cui ha dato voce anche Lidia De Benedittis della Uiltucs) e dei servizi pubblici essenziali – dai trasporti alla sanità – «che, mentre noi eravamo chiusi in casa durante l’emergenza Covid hanno rischiato continuando a lavorare».
Prima delle conclusioni di Gesmundo si sono alternate le testimonianze dei rappresentanti delle numerose categorie e gli interventi dei segretari di Cgil e Uil Molise, Paolo De Socio e Tecla Boccardo.
«Non sono partiti ancora i rinnovi contrattuali, i salari sono drasticamente scesi perché con l’inflazione, il caro benzina, il caro bollette, le persone non ce la fanno ad arrivare a fine mese. Vengono tagliate le pensioni, non vengono rinnovati i contratti ai lavoratori, non si finanziano – così la leader Uil – le norme sulla non autosufficienza. C’è davvero una precarietà assurda e se questa Regione vuole ricorrere alla legge di Bilancio per ridurre e azzerare il debito sarà una mannaia perché nella norma inserita in Finanziaria è previsto di fatto il taglio ulteriore dei servizi. Servizi che già non esistono ma che sono utili e necessari alla nostra gente». Ciliegina sulla torta, poi, o goccia che fa traboccare il vaso, il taglio di 350 milioni di euro sul finanziamento della velocizzazione della rete ferroviaria adriatica. Dal palco, sul punto, l’invito ai governi regionali coinvolti, a cominciare da quello molisano, a prendere posizione.
E, ancora, il no ribadito all’autonomia differenziata. «È una battaglia che abbiamo iniziato da subito, abbiamo raccolto centinaia di firme, e ci fa specie che non si sia aperto un dibattito politico pubblico su questo tema che investe anche la politica regionale». Le problematiche del mondo dell’istruzione: le nuove regole sul dimensionamento che ridurranno le autonomie scolastiche in Molise e lo «sfruttamento dei docenti precari», con i ragazzi che «avranno sempre un cambio di docenti e questo chiaramente non giova alla loro formazione». Dalla Uil scuola anche la rivendicazione a lavorare in ambienti sicuri.
Infine i metalmeccanici e la vicenda Stellantis. «Se il governo dà 400 milioni di euro a fondo perduto per costruire la nuova fabbrica – così il segretario Uilm Francesco Guida – crediamo che il passaggio di tutti quelli che operano nella fabbrica sia il minimo».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.