Il rinnovo dei contratti collettivi del commercio è stato l’argomento al centro dell’attivo regionale della Uiltucs a cui ha preso parte, nella sede dello “Spazio Sfuso” in centro a Campobasso, anche il segretario nazionale Gennaro Strazzullo.
Sala piena e molti contributi al dibattito da parte dei delegati dopo l’illustrazione dei contenuti principali dei nuovi contratti.
«Abbiamo dato un riscontro importante sulle politiche di genere – così il segretario nazionale Strazzullo – La Uiltucs ha istituito una figura, che è la garante di genere, per dare risposte alle tantissime donne ma anche agli uomini vittime di molestie sessuali, quindi abbiamo contrattato con le imprese maggiori agevolazioni. Abbiamo dato a queste persone la possibilità di avere ulteriori 90 giorni di astensione dal lavoro pagati dall’impresa, oltre ai 90 giorni previsti dall’Inps». Aggiornata poi la classificazione che era «ferma da ormai 24 anni, era necessario aggiornarla anche rispetto ai nuovi lavori». E ancora, ha sottolineato Strazzullo, «un’adeguata risposta salariale. Il salario è un tema fondamentale nel nostro Paese soprattutto in questo settore dove abbiamo tantissimi part time involontari, quindi abbiamo un pezzo di lavoro povero. Non a caso abbiamo stabilito un principio, vale a dire di portare a 150 euro le clausole elastiche del part time. Tutto ciò per iniziare a far comprendere che il part time involontario non può essere più un modello da applicare».
Soprattutto, ha sottolineato, «abbiamo dato copertura a oltre quattro milioni di lavoratori, se consideriamo i 300mila della Grande distribuzione organizzata e il pezzo importante del movimento cooperativistico. Risposte, quindi, a un settore che ha dato un grande contributo nella fase dell’emergenza pandemica. Queste lavoratrici e questi lavoratori hanno garantito alle famiglie la possibilità di vivere, meritavano un contratto e meritano ancora di più e dobbiamo lavorare per dare loro di più».
Sul tavolo sono rimasti alcuni punti critici da affrontare. «Abbiamo iniziato una fase nuova. Ci siamo dati un modello diverso rispetto agli anni passati ma siamo in attesa di un modello contrattuale che ancora non c’è. Ad oggi ci approcciamo al confronto con le imprese solo sul rapporto di forza, non abbiamo una legge a sostegno – ha rimarcato Strazzullo – Non abbiamo un intervento da parte del governo che potrebbe essere utile. Noi come Uiltucs ad esempio portiamo avanti la richiesta della detassazione dei rinnovi contrattuali, che potrebbe essere un elemento importante. Le imprese che applicano i contratti e li rinnovano nei tempi dovuti, le imprese che applicano le normative sulla sicurezza potrebbero avere degli aiuti. Noi non vogliamo immaginare una contrapposizione alle imprese. Esiste l’impresa e quindi esiste il lavoratore. Ma bisogna orientare risorse e obiettivi verso le imprese virtuose. Quelle che, ripeto, applicano il contratto, che non vogliono applicare contratti pirata, che fanno prevenzione per la sicurezza sul lavoro».
Sguardo sul Molise da parte del segretario regionale Pasquale Guarracino, che non ha potuto non ribadire la richiesta di rimettere in discussione la norma di settore, approvata troppo in fretta e senza concertazione durante la passata legislatura.
«Abbiamo avuto l’illusione che si potesse parlare di quella che era veramente la necessità del commercio con una legge seria, mentre invece non è stato così. La legge è stata licenziata in poco più di mezza giornata e a detta di tutti va rivista. Noi non abbiamo le stesse necessità di altre Regioni, non abbiamo un turismo che ci permette di stare aperti 52 domeniche, non abbiamo nemmeno la portata dei numeri. E ancora una volta il governo precedente ha perso un’opportunità. Ancora una volta si prende una legge regionale, magari quella dell’Emilia Romagna, le si cambia il nome e diventa la legge del Molise. Questo sistema deve definitivamente cessare. Ci aspettiamo da questa nuova giunta che venga rimesso tutto in discussione. Noi abbiamo il bisogno di spiegare le nostre ragioni. Ci auguriamo che adesso la politica ce lo faccia fare davvero».

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