Pioggia e temperature rigide, le prime davvero “campobassane” dell’autunno-inverno 2024, non hanno fermato la protesta di Cgil e Uil. Ombrelli aperti e impermeabili in piazza della Vittoria ieri a Campobasso per la manifestazione dello sciopero generale.
Trasporti fermi dalle 9 alle 13, dal palco al ministro Salvini è arrivata la richiesta di pensare a una seria programmazione del settore «invece che alle precettazioni». È stato il segretario nazionale Uil Santo Biondo, arrivato da Roma a dar manforte a dirigenti e iscritti delle due sigle confederali, a non mandarle a dire al leader della Lega.
Prima di lui, fra gli altri, gli interventi dei segretari di Cgil e Uil Molise, Paolo De Socio e Tecla Boccardo. «Siamo dalla parte giusta della storia – ha detto in particolare De Socio – Avanti nelle rivendicazioni contro un governo che taglia diritti e spazi di democrazia». Una rivendicazione anche orgogliosamente politica, dunque. Soprattutto la conferma delle richieste, ha ribadito Boccardo: non solo mance ai pensionati ma aumenti consistenti, più fondi per i servizi essenziali dalla scuola alla sanità, niente tagli ai Comuni e al fondo automotive, settore la cui crisi rischia di trascinare il Molise definitivamente in basso.
Di sanità e servizi ad essa collegati (mense, pulizie, vigilanza, Cup Pass, antincendio) ha parlato dal palco – fra gli altri dirigenti territoriali intervenuti – Lidia De Benedittis della Uiltucs. «Non è possibile che lo Stato non sostenga mettendoci i soldi la sanità pubblica. non è possibile che in Molise, dove tutti conosciamo lo stato della sanità, si mettano a rischio la salute collettiva ma anche migliaia di posti di lavoro. Più accoltelliamo la sanità pubblica, più diminuiranno i servizi, più famiglie saranno in difficoltà e più sarà compromesso l’intero sistema economico regionale».