I dati della Cgia sono ancora una volta impietosi. Dal 2009 ad oggi, in Molise mille piccoli negozi e botteghe artigiane hanno chiuso i battenti.
«Un intero comparto produttivo sta precipitando nel disinteresse generale», commenta il rappresentate del coordinamento dei lavoratori dell’artigianato della Uil Marco Amicone.
I numeri «sono più che preoccupanti e ufficializzano quanto già da tempo si percepiva: difficoltà nella produzione, nell’accesso al credito, assenza di iniziative economiche di sostegno al comparto. Un mix tremendo che ha portato l’artigianato molisano ad essere la quarta regione in Italia per decrescita del settore con il 13,2% nel periodo 2009-2017, con una flessione dell’1,1 solo nell’ultimo anno e con un totale di 1004 attività che hanno tirato i remi in barca».
La contrazione è manifestata in tutti i settori dell’artigianato, ma è più forte nei trasporti, nell’edilizia e nella lavorazione del legno. Unici settori che riescono a fronteggiare la crisi produttiva, quelli vicini al mondo della cura della persona con parrucchieri ed estetisti che riescono a sopravvivere, seppur con difficoltà.
Tra le cause del crollo la crisi economica, il calo dei consumi, le tasse, la burocrazia, la mancanza di credito e l’impennata del costo degli affitti. Oltre alla politica aggressiva della grande distribuzione e il commercio on-line.
«Siamo a un bivio- prosegue Amicone – che impone di scegliere la strada della ripresa, abbandonando quella della distrazione finora percorsa per anni. In Molise è necessario uno scatto vero e tangibile da parte di tutti i soggetti che possono partecipare alla ripresa del settore, partendo dalla Regione Molise e il suo assessorato al ramo, passando per le Camere di commercio e all’Ente bilaterale che coinvolge le associazioni datoriali e i sindacati, per finire alle amministrazioni locali. Ognuno può e deve fare la propria parte, mettendo a disposizione risorse e accompagnando i nostri artigiani in percorsi che puntino alla ripresa produttiva, offrendo assistenza con sportelli e uffici che sostengano quanti sono attivi nel settore, avviandone di nuovi, promuovendo le numerose iniziative che già sono attive e a disposizione degli artigiani, ma forse da sostenere con più metodo e capillarità. Una crisi nella crisi che non può esser più ignorata e anche su questo bisogna intervenire, facendo in modo che anche il settore dell’artigianato e i suoi operatori rientrino nelle politiche di sviluppo che stanno interessando le aree di crisi regionali, dando loro una concreta chance».
«Il coordinamento artigiani della Uil – conclude poi il rappresentante sindacale – insisterà affinché quel tessuto produttivo sia riconsiderato come merita, attivandosi già dalle prossime settimane con iniziative di promozione a favore di quanti lavorano nel settore, con il fine di promuovere al massimo le provvidenze e le agevolazioni a cui gli artigiani già possono accedere, ma cercando un dialogo con le istituzioni che possa davvero confortare un mondo non sufficientemente tutelato e protetto, nonostante la sua storia, le sue potenzialità, la sua bellezza».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.