Oggi, domani e giovedì si terranno le elezioni per rinnovare le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) in tutte le Istituzioni scolastiche, nelle Università, nel Conservatorio e negli Istituti di ricerca. La Federazione lavoratori della conoscenza lancia l’hashtag #suleteste e in una nota spiega le motivazioni per cui votare il sindacato.
«In questi anni, la Flc Cgil è stata in prima linea contro la deriva gerarchica e aziendalista determinata dagli interventi governativi nel settore. Abbiamo manifestato in tutti i modi, spesso da soli, la nostra contrarietà alle scellerate politiche che hanno dato vita ad un taglio di diritti senza precedenti (Jobs Act e Buona scuola ne rappresentano gli esempi).
La nostra azione si è sviluppata sul territorio con centinaia d’iniziative per contrastare l’impoverimento nei settori della conoscenza. Grazie all’impegno delle nostre Rsu, di delegati e volontari abbiamo raccolto oltre 10mila firme per chiedere un referendum sul Jobs Act e sulla legge 107/2015. Mai un sindacato si era spinto a tanto, ma visto che si tratta di leggi che riteniamo profondamente ingiuste e sbagliate, abbiamo cercato di cancellarle con tutti gli strumenti a disposizione.
A livello locale, abbiamo chiesto con forza una legge regionale sull’istruzione, un piano di dimensionamento adeguato all’offerta formativa e interventi per garantire edifici sicuri.
Non siamo stati ascoltati ma non ci rassegniamo: siamo pronti a confrontarci nel merito con quanti avranno responsabilità di governo nazionale e regionale, partendo dai temi che sono stati oggetto delle nostre rivendicazioni, forti della nostra autonomia, delle nostre proposte e dei nostri valori.
Il 2018 – si legge nella nota – verrà ricordato come l’anno della ripresa della stagione contrattuale. Non era scontato rinnovare il contratto dopo dieci anni di blocco: tale risultato è il frutto delle nostre mobilitazioni, della sentenza della Corte Costituzionale e del ricorso presentato dalla Flc al giudice del lavoro che ha messo in mora il governo. Questo contratto, pur non risolvendo tutte le criticità, pone un argine agli effetti delle leggi 107/15 e 150/09 (pensiamo alla mobilità, al bonus del merito, alla chiamata diretta, al concetto di Comunità educante che comprende il personale Ata) e chiarisce il ruolo delle Rsu nella contrattazione d’istituto.
Gli aumenti medi di 85 euro mensili previsti e gli arretrati per noi rappresentano solo l’inizio: il triennio contrattuale scadrà a dicembre. Già da giugno ne chiederemo la disdetta e presenteremo la nostra piattaforma.
Con il rinnovo del contratto e con il rafforzamento della contrattazione d’istituto, la presenza nei luoghi della conoscenza di RSU motivate, libere e capaci sarà fondamentale per stabilire regole condivise sull’organizzazione del lavoro e la distribuzione delle risorse. Il voto per la Flc Cgil non è solo un voto per un delegato ma per chi si batte per una filiera della conoscenza pubblica che garantisca effettivamente il diritto allo studio, nel rispetto del dettato costituzionale. Siamo in prima linea – conclude il sindacato per difendere i diritti e la dignità di chi lavora ma anche per contribuire a garantire agli studenti una istruzione di qualità».

Pure le amministrazioni pubbliche chiamate a scegliere i loro rappresentanti

«Noi ci siamo sempre stati, ci siamo e ci saremo. Siamo valore pubblico, per il lavoro che facciamo, che rappresentiamo e sosteniamo, e perché, con la Cgil, diamo forza ai diritti.
Il 17, 18 e 19 aprile si vota nelle amministrazioni pubbliche per eleggere le nuove rappresentanze sindacali unitarie. Una prova di democrazia, tanto più alta quanto più lo sarà la partecipazione al voto: il voto di ciascuna e ciascuno è fondamentale per portare avanti le nostre richieste e proposte, per insistere nel rivendicare lo stretto vincolo tra rappresentanza, contrattazione e condizioni concrete delle lavoratrici e dei lavoratori.
Con il rinnovo dei contratti delle funzioni centrali, delle funzioni locali e della sanità pubblica è finita una storia, quella del blocco della contrattazione durata quasi dieci anni.
Con il contratto che abbiamo conquistato e che rivendichiamo per l’impegno e la lotta costanti, sempre in prima fila come Fp Cgil, in tutti questi anni.
Così, smontata la legge Brunetta, alle Rsu vengono restituiti gli strumenti basilari per l’azione di tutela e sostegno dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Diritti che vogliamo sempre più inclusivi, come prevede la Carta dei diritti universali del lavoro della Cgil.
E strumenti per incidere e migliorare le condizioni nei e dei luoghi di lavoro, dove si traduce, anche, la qualità dei servizi erogati a cittadine e cittadini.
Le elezioni delle Rsu sono una prova di democrazia e partecipazione. Ma anche un’occasione, un dovere e una risposta: per quel cambiamento necessario per essere sempre, e sempre meglio, valore pubblico.
Siamo lavoratrici e lavoratori che per stessa funzione erogano diritti di cittadinanza e democrazia. Prestazioni di ‘cura’ dell’altro. Ripudiamo la guerra e crediamo nella pace, come scelta di futuro e assunzione di responsabilità. Per stare bene.
Votate Fp Cgil, per fare bene, perché fa bene».

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