Sul tavolo le ipotesi sono due e la decisione, in entrambi i casi, non è di certo ‘indolore’. Lavori di ammodernamento della tratta ferroviaria, croce e delizia del trasporto ferroviario in Molise: “chiudere” l’intero tragitto così da consentire, in tempi minori, i lavori di ammodernamento indispensabili per rendere concreta l’elettrificazione oppure aprire i cantieri solo di notte, consentendo quindi il transito dei treni ed evitando disagi ai viaggiatori ma allungando i tempi per la realizzazione degli interventi indispensabili? I sindacati di categoria – che in tema di trasporto pubblico non hanno mai abbassato la guardia – chiedono che si apra un tavolo di confronto utile ad esporre le proprie ragioni. Che propendono verso il no alla chiusura. «Fermo restando la nostra condivisione affinché si realizzino gli importanti interventi infrastrutturali ferroviari a cominciare dalla quanto mai necessaria elettrificazione della rete, auspichiamo la convocazione di un tavolo di confronto in cui sia possibile trovare ragionevoli e altrettanto realizzabili soluzioni che, pur portando alla stessa conclusione, siano in grado di limitare il più possibile i disagi in un’ottica di miglioramento del servizio per tutti i viaggiatori» sottolineano in una nota inviata all’assessore regionale Vincenzo Niro, ai riferimenti territoriali di Trenitalia e Rfi, al Movimento consumatori e all’Unione studenti. Le segreterie regionali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Orsa Trasporti non condividono il metodo fin qui percorso. «Inaccettabile che su un provvedimento così impattante sull’immediato futuro del settore e degli stessi lavoratori che vi operano, si debba assistere ad un tavolo concertativo con la sola partecipazione di Rfi e Regione Molise» rimarcano, ricordando che oggi si terrà un nuovo summit tra gli attori principali della questione. Al quale, appunto, loro non parteciperanno. «Dal 20 dicembre, in merito alla chiusura della Campobasso-Venafro abbiamo chiesto con urgenza un tavolo d’incontro specifico con l’assessore anche per affrontare le tematiche del settore – spiegano Rolandi, Vitagliano, Mastropaolo e Formisano in rappresentanza delle sigle di settore -; esprimiamo quindi la nostra contrarietà sia per il mancato coinvolgimento rispetto alla richiesta di incontro con la Regione sia relativamente alla possibilità di chiusura totale della tratta ferroviaria per un periodo così prolungato». I sindacati motivano il loro no, ad una decisione che ufficialmente non è stata ancora assunta, comunque, illustrando le conseguenze dello stop al trasporto ferroviario. Se si chiude la tratta, occorreranno servizi sostitutivi che avranno tempi di percorrenza di certo maggiori rispetto a quelli dei treni (salvo guasti, ritardi, soppressione di corse), il che potrebbe spingere i pendolari ad utilizzare mezzi privati con il conseguente rischio di disaffezione verso il sistema di trasporto pubblico. Viaggiare in treno, poi, consente una serenità maggiore e condizioni di sicurezza. La chiusura prolungata della tratta, sempre secondo i sindacati, comporterà inoltre l’attestarsi della maggior parte dei treni a Cassino, determinando un ulteriore disservizio per l’utenza molisana in relazione al noto affollamento di treni che caratterizza quella stazione. Non solo problemi per i pendolari: evidenti le ricadute sull’ambiente – che registra situazioni di massima allerta soprattutto nell’area del Venafrano – e sul personale in servizio in regione. Si aggiungerebbero quindi problemi di carattere generale, che attengono il diritto al trasporto degli utenti, degli animali, di bagagli speciali o biciclette «per non parlare dell’emergenza ambientale e della diffusione delle cosiddette polveri sottili e che non a caso hanno indotto proprio l’amministrazione di Venafro ad intraprendere provvedimenti restrittivi della mobilità privata – spiegano ancora i quattro rappresentanti sindacali – senza dimenticare le importanti ripercussioni che ricadranno sui lavoratori del trasporto ferroviario che operano in Molise. Se confermata la chiusura totale per un tempo prolungato, vi saranno sicuramente seri problemi di utilizzazione per gli equipaggi di Campobasso». I ‘rischi’ legati all’eventuale decisione di chiudere la tratta per i rappresentanti sindacali sono molteplici. «Mentre il Molise ha assunto l’onore della cronaca nazionale e internazionale – rintuzzano – essendo stato inserito dal New York Times tra le mete turistiche per l’anno 2020, la Regione si accinge ad assumere una decisione in grado di prospettare ai visitatori un territorio completamente isolato, privo di collegamenti ferroviari e con un alto livello di smog». Ultima, ma non per ultima, la madre di tutte le domande: siamo sicuri che i mezzi elettrici, che non sono nella disponibilità della direzione regionale, saranno pronti quando sarà conclusa l’elettrificazione su Isernia prevista per la fine del 2020? Della serie, speriamo che oltre al danno non ci sia anche la beffa.

ppm

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