Azioni responsabili, è questo il primo contributo che ogni italiano sta offrendo al proprio paese, alla propria comunità. L’apporto di ciascuno è indispensabile e così anche quello delle Istituzioni, chiamate ad uno sforzo maggiore per la programmazione di quello che sarà un domani che tutti si augurano arrivi presto. Ed è questa la sollecitazione della segretaria generale della Uil Molise, Tecla Boccardo. «L’abbiamo già detto nel corso degli anni e ora lo constatiamo: serve una rivoluzione ospedaliera, un ripensamento complessivo, la creazione di un sistema a rete. Dobbiamo rinforzare la Protezione Civile – spiega la Boccardo – e il sistema sanitario: entrambi hanno subìto tagli negli ultimi anni per tenere dietro ad una falsa riorganizzazione che ora mostra tutti i suoi limiti. Finalmente, dopo giorni che se ne parla, si riapriranno le porte degli ospedali di Larino e di Venafro. Ma è una corsa contro il tempo, abbiamo pochi giorni di vantaggio sul virus, sfruttiamoli lavorando al massimo, intervenendo con dinamicità e progettualità. È, questo, il primo tassello del “Piano Marshall” di cui la sanità molisana ha bisogno. Per affrontare l’emergenza, per non doversi ritrovare, superata l’emergenza, con i problemi di sempre». Per la segretaria generale Boccardo, non bisogna perdere tempo. «Abbiamo avuto la fortuna di conoscere il dottor Arcuri in occasione del Cis. Ora che a livello nazionale in lui è stata individuata l’autorità che si occupa degli approvvigionamenti sanitari, non tardiamo a farci vivi, a rappresentargli le necessità (non esigenze, necessità!). E non dobbiamo, una volta tanto, arrivare ventesimi fra le regioni italiane. Non c’è tempo da perdere, il Governo ha già stanziato ingenti risorse, si sa come e chi le gestirà, muoviamoci noi, ora!». Per questo la Uil ritiene indispensabile che la Regione invii a Roma una “mappatura ragionata” del fabbisogno necessario al Molise per la spesa di attrezzature, apparecchiature e assunzioni. E prima di tutto, è imprescindibile per la Boccardo costituire un ‘Fondo regionale per l’emergenza’ a cui attingere per anticipare e far fronte alle spese straordinarie, per l’attivazione dei due ospedali e per l’approntamento della macchina organizzativa complessiva. Il piano della sindacalista Uil si divide in due fasi. Nella prima, la fase A, occorre reclutare velocemente nuovo personale e accelerare le stabilizzazioni, siglare accordi per l’impiego straordinario di personale sanitario da utilizzare negli ospedali pubblici, riattivare gli ospedali dismessi di Larino e Venafro, con relativo pronto soccorso, rimettere in piena operatività il presidio ospedaliero di Termoli. «E, ovunque approntiamo strutture dedicate al virus: molta serietà per garantire la sicurezza dei lavoratori lì impegnati» spiega ancora Tecla Boccardo. La fase B servirà a fronteggiare un eventuale picco dell’epidemia in Molise e nelle regioni vicine. «Per aumentare subito e presto i posti letto disponibili, liberiamo gli attuali posti ovunque, partendo dal contingentamento degli afflussi per le patologie programmabili, mettiamo in pronta disponibilità i posti letto sia nel pubblico sia nel privato accreditato. Ognuno deve fare la propria parte, non è il tempo delle divisioni, utilizziamo tutte le strutture e le eccellenze sanitarie presenti sul territorio, condividendo l’unico obiettivo: che a tutti i malati possa essere garantito un posto letto! E, anche con questa “caccia” ai posti letto in tutti gli ospedali, cominciamo a realizzare quella “Rete unica integrata” di assistenza sanitaria che da tanto tempo invochiamo come riprogettazione della sanità molisana». Insomma, scelte politiche che guardano all’emergenza ma che poi hanno si proiettano sul domani «perché, prima o poi, questa vicenda del Coronavirus sarà finita. Se sappiamo attivarci ora, se ci impegniamo ad usare al meglio le risorse economiche nostre a cui affiancare quelle straordinarie nazionali, se apriamo strutture e sperimentiamo la rete di tutela socio sanitaria, se inseriamo forze lavorative fresche e valorizziamo la professionalità degli operatori della salute, avremo una vera opportunità di realizzare una sanità all’altezza dei tempi e rispondente alle reali esigenze delle nostre genti. Questo vuol dire cavare qualcosa di positivo da un evento tragico e spaventoso come quello che stiamo vivendo in queste settimane». Naturalmente, il pensiero della segretaria generale Uil Tecla Boccardo non può non andare a chi sta combattendo la guerra: ricercatori, medici, infermieri, operatori sanitari, operatori del 118, uomini e donne impiegati nell’emergenza e tutti i lavoratori dei servizi collegati. Gli stessi che hanno subìto tagli, mancati rinnovi contrattuali e precarietà.

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