Si è parlato della riunione del 30 dicembre scorso coi sindacati del comparto sanità quasi solo per l’annuncio delle dimissioni del commissario Angelo Giustini.
È stato un vertice voluto proprio da Giustini e condiviso dal presidente Donato Toma, sintetizza il segretario regionale della Fials Carmine Vasile, dopo la manifestazione del 23 dicembre scorso in cui le sigle del comparto Fials, Fp Cgil, Fp Cisl, Uil Fpl, Fsi e Nursing up – che hanno dichiarato da mesi lo stato di agitazione del personale Asrem – hanno chiesto un confronto sui temi al centro della loro mobilitazione
Si tratta, in particolare, della carenza di personale dell’azienda sanitaria, delle proroghe del personale assunto per il Covid a partita Iva, del trasferimento dei fondi dalla Regione all’Asrem per l’emergenza sanitaria e che comprendono anche gli stanziamenti per attribuire il bonus Covid ai lavoratori della sanità. Si è parlato di questo, dunque, nella videoconferenza del 30, oltre che di altre dinamiche contrattuali e del finanziamento regionale per applicare correttamente il contratto collettivo nazionale firmato il 19 maggjo 2019.
«Alla direzione Salute e al commissario abbiamo anche chiesto di individuare le unità operative di terapia intensiva e le unità operative di malattie infettive per riconoscere al personale interessato le indennità dovute», aggiunge Vasile. Che spiega però che poi la riunione è stata aggiornata al 20 gennaio perché la dg Salute e la struttura commissariale intendono fare degli approfondimenti.
«Il commissario, seppure ci avesse detto in premessa di aver rassegnato le dimissioni la sera prima al tavolo tecnico, ha assicurato che vuole garantire la sua presenza. Speriamo, lo dico con la contrarietà che ho provato nel registrare la loro assenza il 30 dicembre, che ci siano il presidente della Regione Toma e il dg dell’Asrem Florenzano in quella occasione. Altrimenti – conclude Vasile – la mia organizzazione sindacale e io avremo conferma che dei lavoratori della sanità, del disagio che vivono quotidianamente e dell’adeguamento della strutture ospedaliere e territoriali a loro interessa poco»..

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