Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil sono tornate a denunciare: immobilismo e caos caratterizzano la sanità molisana e la gestione dell’emergenza epidemiologica.
Con un occhio attento su quanto sta accadendo in queste ore a Roma, nella speranza che la crisi di governo in atto non sottragga troppo tempo ai bisogni dei cittadini, i sindacati hanno attaccato l’operato della politica e dei vertici sanitari regionali, rei di non aver raggiunto intesa e condivisione con le parti sindacali almeno nella lotta al Covid e nell’amministrazione dell’emergenza sanitaria.
«In ambito nazionale ci sono legittime denunce degli operatori dello spettacolo che vorrebbero teatri aperti. Nel palcoscenico molisano – hanno attaccato Paolo De Socio, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo – possiamo assistere a una rappresentazione drammatica che vede in scena i protagonisti della politica e della sanità regionale che troppo spesso duellano sulla pelle del popolo. Ormai siamo dinanzi a giochi di potere, contraddizioni, prese di posizione a volte antitetiche a prescindere. Prima eravamo solo preoccupati. Ora, dopo avere approfondito gli argomenti e dopo aver fatto decine di proposte, purtroppo inascoltate, siamo sbigottiti leggendo anche le cronache locali in merito all’argomento. Sono emersi, con imbarazzante chiarezza, tutti i deficit strutturali, organizzativi, amministrativi che da anni ormai proviamo a mettere al centro di una discussione e di un confronto che mai nessuno vuole aprire seriamente».
Cgil, Cisl e Uil hanno spronato le istituzioni affinché provvedano al potenziamento della medicina territoriale per contrastare il virus, all’assunzione urgente di personale medico e paramedico, ad un massiccio rinforzo dei distretti sanitari, oltre ad un incremento di medici di medicina generale, Usca e unità territoriali.
«Non abbiamo bisogno di mega direttori o super commissari per asserire che, in una terra come la nostra, con la popolazione distribuita a macchia di leopardo, serva mettere in campo, ad esempio, un sistema potenziato di telemedicina – hanno rimarcato – Strumento che prevede non solo la possibilità da parte del medico curante di inviare presso le farmacie le ricette elettroniche, ma anche l’esecuzione di alcune visite con relative diagnosi, a volte fondamentali, che eviterebbero l’affollamento dei pronto soccorso, degli ambulatori, degli studi medici, degli ospedali. Rapidità, efficacia e numero di cittadini coinvolti saranno elementi imprescindibili per garantire la salute dei molisani – hanno proseguito – per arrestare il contagio e di conseguenza anche per ritornare presto alla normalità per far ripartire l’economia e l’occupazione di una regione in forte difficoltà. Anche su questi elementi, serve l’impegno di tutti, ognuno per la sua parte. Dobbiamo, almeno su questo, fare fronte comune per raggiungere gli obiettivi prefissati, coinvolgendo professionisti, addetti del settore e volontari organizzati. In questa fase così difficile – hanno concluso De Socio, Notaro e Boccardo – chiediamo ancora una volta, di avere un confronto di merito continuo con tutti i soggetti decisori, affinché i servizi, le cure, l’assistenza e la campagna vaccinale possano avere una svolta e una degna programmazione prima che sia davvero troppo tardi».

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