Festa del lavoro? Il lavoro in Molise, sintetizzano Cgil, Cisl e Uil, è «una speranza, un’illusione, una desolazione, una disperazione».
Meno male, aggiungono i segretari della Triplice, che il 1 Maggio è la festa dei lavoratori, così «questa giornata ha senso». Perché «sono le lavoratrici ed i lavoratori che stanno lottando in prima linea negli ospedali, stremati da questa pandemia, per salvare vite umane», che «reggono una scuola a distanza o in presenza» e tengono vivo «quel laboratorio di creatività e formazione che è la nostra Università». Sono loro «che tengono in piedi un territorio che altrimenti le frane avrebbero cancellato, che garantiscono il trasporto pubblico, che fanno ancora un po’ di comunicazione, che tirano su le saracinesche dei piccoli negozi a presidio dei contesti urbani e che il grande attacco della grande distribuzione (e la totale assenza di una politica del commercio) non ha ancora cancellato. E poi i lavoratori del manifatturiero metalmeccanico, della chimica e dell’edilizia, ed i lavoratori della agricoltura con quel che ci mettono di rischio e di fatica».
Nel flashmob di stamattina davanti alla Prefettura, i sindacati non dimenticheranno i pensionati che devono tirare avanti con assegni fra i più modesti nelle statistiche nazionali e che «servono anche per far studiare i nipoti o sorreggere le famiglie dei figli che troppo spesso sono in cassa integrazione, quando anche la cassa integrazione non è già finita da tempo». E neanche coloro che sono «sospesi dalla attività perché di qui sta passando il virus e la mai superata crisi economica sociale e produttiva frutto di scelte sbagliate del passato, perché da noi sviluppo avicolo, tessile, saccarifero, automotive sembrano un lontano ricordo e siamo costretti a rincorrere e tamponare le diverse crisi aziendali con qualche ammortizzatore sociale che resta sempre più un miraggio, in attesa che qualcosa prima o poi riparta».
Sarebbe un bell’inizio – concludono Paolo De Socio, Giovanni Notaro e Tecla Boccardo – «ascoltare impegni magari proprio in occasione di questa ricorrenza che, per non essere una vuota circostanza solo celebrativa, deve mettere i bisogni, le istanze, l’orgoglio, le volontà, le esperienze, le intelligenze, la determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori al centro dell’attenzione di tutti».
A Termoli fa tappa l’iniziativa di Fratelli d’Italia “Non è Festa senza lavoro”, dalle 10 il presidio nei pressi del lido Stella marina. «Il futuro dell’Italia – per il partito di Meloni – non può dipendere solo dai soldi presi in prestito dall’Europa, ma soprattutto dalla voglia di ripartire e ricostruire. C’è un’Italia che chiede solamente di poter tornare a lavorare, in sicurezza, con regole chiare e sensate, superando un assurdo coprifuoco e potendo contare su ristori equi, che tengano conto di quanto effettivamente hanno pesato la pandemia e le restrizioni sull’economia reale».

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