La società di trasporti Atm ha vinto un’altra causa con la Regione, che è stata condannata dal Tribunale di Campobasso a corrispondere all’azienda 825mila euro a titolo di contributi per il rinnovo del contratto collettivo per il solo anno 2017. Oltre che a pagare le spese processuali quantificate in 7mila euro.
Ennesima dimostrazione, per l’imprenditore Giuseppe Larivera, che «l’Amministrazione non agisce correttamente, diffonde solo colossali bugie, adottando comportamenti connotati da circostanze non veritiere nei confronti dei nostri lavoratori, dei sindacati e degli utenti molisani, discreditando in tutti i modi e con pervicace cattiveria questa società: e ciò evidentemente al solo fine di poter consentire all’assessore Pallante di trarre il proprio illegittimo vantaggio politico».
Si fa sempre più cruento, dunque, lo scontro fra la Spa e il titolare della delega ai Trasporti, riacutizzatosi dopo la decisione della Regione di procedere al pagamento diretto degli stipendi agli autisti visto il ritardo ormai cronico con cui procede l’azienda. Ritardo, controbatte Larivera, causato dalla stessa Regione che non versa ad Atm da anni somme invece dovute.
Il pagamento diretto delle spettanze mensili ai dipendenti «costituisce uno strumento ordinario e previsto dalla legge, tra l’altro già adoperato anche in passato», spiega Larivera. «Se solo la Regione non trattenesse le ingenti somme dovute all’azienda, non onorando quanto previsto dal contratto tra le parti, Atm sarebbe nelle condizioni di rispettare con estrema puntualità i propri impegni nei confronti dei lavoratori», aggiunge.
Tanto è vero che il giudice civile del capoluogo «ha emesso un’ulteriore sentenza che accoglie le richieste di Atm e che vede soccombente la Regione, in perfetta continuità con le precedenti decisioni già assunte, oltretutto confermate dal giudice di Appello. I contributi Ccnl, oggetto della pronuncia relativamente al 2017, sono regolarmente pagati da questa impresa ai propri lavoratori e illegittimamente trattenuti dall’ente dal 2015 e fino al 2023 – dichiara Larivera – Restano a credito dell’Atm le annualità dal 2018 al 2023 per un importo di circa 6 milioni di euro.
La decisione si pone nel solco di quelle rese sulle annualità precedenti al 2017 «e anticipa, in costanza di giurisprudenza, quelle, in corso di pubblicazione, sulle annualità future. Ciò che più conta, la sentenza ci consente di provare con l’avallo dell’autorità giudiziaria quello che questa azienda sostiene da anni: il “tema” del ritardo nel pagamento degli stipendi ai nostri lavoratori dipende unicamente dagli inadempimenti della Regione Molise che, da un lato, trattiene indebitamente somme che devono essere corrisposte all’impresa, dall’altro fa campagna elettorale a spese dell’impresa stessa. È ormai fin troppo chiaro, infatti, che l’ente utilizza somme che dovrebbero essere corrisposte ad Atm per procedere ad un pagamento in sostituzione che non avrebbe ragione di esistere se questa azienda fosse messa nelle condizioni di disporre dei propri crediti, senza subire difficoltà finanziarie che dipendono solo ed unicamente da una volontaria e illegittima posizione della Regione, che è causa anche di ingenti danni erariali».
Poi Larivera conclude: «Ci auguriamo che questa situazione possa essere finalmente risolta e invochiamo ancora una volta l’intervento di tutte le autorità competenti, compresa la Corte dei Conti, che in sede di parifica al bilancio regionale ha già rivolto un preciso monito alla Regione proprio in ordine all’illegittimo trattenimento dei contributi Ccnl, auspicando che presto possa agire anche in relazione al danno erariale già prodotto, recuperandolo direttamente dalle tasche di chi lo ha causato e che continua immotivatamente e in maniera scriteriata a caricare le casse pubbliche di interessi moratori e spese legali che potrebbero essere impiegati in maniera più profittevole per la collettività».

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