Dal 1 gennaio 2019 è vietata la circolazione di pullman a benzina o gasolio Euro 0. Il piano strategico nazionale per la mobilità prevede lo stanziamento di 3,7 miliardi nel periodo 2019-2033 (2,2 miliardi per le Regioni e 1,5 miliardi di euro per le Città metropolitane) per il ricambio del parco autobus di trasporto pubblico locale e regionale con vetture elettriche, a metano e a idrogeno.
Anche di questo si è discusso ieri, nell’incontro chiesto dalle aziende del Tpl e convocato a Palazzo Vitale dal governatore Donato Toma e dall’assessore ai Trasporti Vincenzo Niro.
Il parco mezzi è uno dei requisiti indipensabili per la concessione del servizio. «Un obbligo che è in capo a ogni azienda», ha sottolineato l’assessore dopo la riunione. «Siamo lavorando anche sui tavoli nazionali per riallineare le scadenze. Intanto elaboreremo un piano dei fabbisogni con l’indicazione delle priorità rispetto ai mezzi da sostituire».
In Molise sarebbe poco efficace acquistare mezzi elettrici, piuttosto – per le caratteristiche del territorio – saranno utili autobus ibridi.
Ogni impresa invierà alla Regione il proprio piano. Poi sarà redatto un programma complessivo, con l’indicazione appunto delle priorità. Con delibera, nei prossimi giorni, la giunta regionale fisserà i criteri per la compartecipazione al finanziamento dell’operazione. In linea di massima, la contribuzione sarà nell’ordine dei 3, 4 milioni.
Quanto alle richieste dei sindacati, fondamentalmente di accelerare l’iter dell’approvazione e pubblicazione del bando per il gestore unico, Niro è in attesa della convocazione da parte del ministero dei Trasporti. Per la redazione del piano della mobilità e, a valle, della gara per l’affidamento del servizio la Regione ha scelto la strada dell’accordo di collaborazione col governo nazionale. Solo dopo l’intesa, decorreranno i termini per l’appalto. Prima dell’estate: potrebbe essere la nuova deadline.
Niro, comunque, si dice disponibile a incontrare le organizzazioni sindacali: «Ascoltiamo tutti, in assessorato le porte sono aperte».
Oggi, intanto, le prove generali della mobilitazione che potrebbe caratterizzare i prossimi mesi con lo sciopero del personale Atm dalle 19.30 alle 23.30. L’azienda si è rivolta al prefetto di Campobasso. L’astensione dal lavoro, spiega nella nota l’ad della società, è stato indetto «in considerazione di un preteso inadempimento di questa azienda agli obblighi assunti nell’ambito dell’incontro tenuto in Prefettura lo scorso 23 ottobre in ordine alle retribuzioni». Inadempimento che Atm smentisce, al prefetto ricorda che l’adempimento agli obblighi è emerso in un incontro al Palazzo del Governo il 9 gennaio». Per questo, conclude l’amministratore della ditta, la ditta rimette al prefetto e alla commissione di garanzia «l’adozione dei provvedimenti ritenuti più opportuni in ordine ai disagi che verranno arrecati ai cittadini molisani».

r.i.

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