Non ci sono ancora i piani alternativi messi nero su bianco. L’assessore regionale Vincenzo Niro li aspetta per la riunione fissata al 30 gennaio: «Abbiamo parlato abbastanza, ora servono le carte», dice a margine del doppio confronto con Rfi e Trenitalia.
Al suo tavolo di viale Elena, il direttore territoriale di Rete ferroviaria italiana Giulio Del Vasto e quello di Trenitalia responsabile per Campania e Molise Pietro Diamantini.
Con il primo, riferisce fra l’altro Niro, la Regione ha chiarito la questione del debito pregresso: «Abbiamo effettuato i pagamenti entro i termini previsti, il piano di rientro è stato rispettato», spiega.
Alle società, ciascuna per le proprie competenze, ha chiesto un programma dettagliato per la Campobasso-Termoli e per la Campobasso-Roma: tempi, materiale rotabile e percorso per l’eventuale rinnovo del contratto di servizio.
La partita più grossa è quella dell’elettrificazione della tratta per la Capitale. Al momento Rfi sta elettrificando attendendosi alla convenzione firmata, rispetto ai tempi immaginati serviranno comunque sei mesi in più. La convenzione prevede che si lavori con la tratta in esercizio, termine lavori fissato a marzo 2024 (o più realisticamente sei mesi dopo). Se invece si sceglie una chiusura della tratta per step con servizi sostitutivi assicurati coi pullman, anche in considerazione del fatto che l’elettrificazione non basta ma vanno operati interventi sull’armamento (per esempio in alcune gallerie si tratta di abbassare la struttura di oltre mezzo metro), la consegna del primo tratto Roccaravindola-Isernia è ipotizzabile a dicembre 2020. «L’obiettivo è che entro dicembre si possano già vedere i primi risultati di quello che io chiamo una sorta di piano Marshall per le ferrovie molisani», ha proseguito Niro.
In caso di attuazione del piano B – in questo caso migliorativo e non emergenziale rispetto al piano A – da dicembre 2020 (o inizio 2021) si partirebbe da Isernia per Roma con treni elettrici o semi elettrici. La scelta, a quel punto, sarebbe appannaggio di un confronto fra Rfi e Trenitalia.
In linea generale, modificare la convenzione che regolamenta un investimento complessivo di 80 milioni implicherà un coinvolgimento del Consiglio. Che Niro ha detto di non voler bypassare, anzi. In modo da coinvolgere, attraverso i propri rappresentanti, anche i molisani. coloro che sono cioè direttamente interessati dall’ambizione di arrivare a Roma in due ore e mezza viaggiando in treno in maniera dignitosa.

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