Dal 1 settembre il viaggio in treno da Campobasso a Termoli, e viceversa, dovrà durare un’ora e 52 minuti. Alla faccia del traguardo, si dirà. È, però, il tempo stimato da Trenitalia che finora, da quando è stata riattivata la tratta ferroviaria verso il mare, è apparso una chimera.
Ritardi fino a un’ora e 40 (raddoppiando quindi il tempo della percorrenza), ieri mattina la corsa delle 12.05 è stata interrotta a Larino, dove era arrivata già con 90 minuti di ritardo.
Alle 6 è salito invece in carrozza a Termoli l’assessore regionale ai Trasporti Quintino Pallante. Ha preferito fare in treno il viaggio per Campobasso, dove alle 10.30 insieme al presidente Donato Toma ha incontrato in videoconferenza i vertici di Rfi e Trenitalia. Si è così reso conto che il «ritardo è intollerabile, oltre ogni umana sopportazione, soprattutto se si hanno appuntamenti, penso al periodo scolastico. In queste condizioni non credo sia possibile continuare», ha dichiarato appena sceso, poco prima delle 9.30, nella stazione del capoluogo.
Rimostranze che ha riportato nel summit. La rete, racconta a Primo Piano, «è evidente che non sia stata mantenuta in questi cinque anni». Solo l’ultimo tratto, che dovrebbe essere la metropolitana leggera, presenta ammodernamenti infrastrutturali. Ma la velocità lascia a desiderare anche lì. I treni, per quanto assai datati, sono supportati da sistemi di sicurezza che se non ricevono, come accade, segnali chiari dalla linea che percorrono, rallentano o si arrestano in automatico, senza che il macchinista possa impedirlo. In treno c’è pure chi viaggia con comodo o per turismo: ciclisti che poi in bici proseguono godendosi il paesaggio, anziane che non hanno l’assillo del tempo. Con Pallante ha viaggiato pure una quindicina di migranti. Ma non è invece praticabile prendere il treno, in queste condizioni, se si va a scuola o al lavoro.
Messe sul tavolo le criticità, che le due società di Ferrovie dello Stato non hanno negato, il governatore ha condotto la mediazione e chiesto però fermamente di risolvere i problemi.
La sintesi è stata trovata sulla proposta dei responsabili di Rfi, che hanno assicurato la messa in opera di un piano di interventi celeri che consentirà di superare le difficoltà riscontrate in una quindicina di giorni. Intanto, a partire da oggi sarà attivato temporaneamente un servizio di autobus integrativi che partendo a distanza di circa un quarto d’ora dal treno dovrebbero alleviare i disagi di chi vuol viaggiare ‘in carrozza’ ma vuol pure arrivare in orario a destinazione.

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