Programmi ambiziosi, progetto vincente e a lungo termine. Nelle parole del vicepresidente Nicola Cirrincione c’è tutto l’entusiasmo di portare avanti a Campobasso un discorso di un certo spessore e soprattutto duraturo. Febbraio era il mese decisivo e la squadra l’ha superato a pieni voti, mettendo una seria ipoteca sulla promozione e andando avanti anche nelle fasi nazionali della Coppa. Il dirigente rossoblù parla a tutto tondo dell’avventura nel capoluogo e annuncia che nelle ultime tre giornate del torneo di Eccellenza sia lui che Matt Rizzetta saranno nel capoluogo per seguire da vicino la squadra e abbracciare la piazza.
Il Campobasso a vele spiegate in campionato e in Coppa: tutto procede come da programmi, è così?
«Sì, ci ha fatto molto piacere vincere contro il Sambuceto in Coppa. Vogliamo andare avanti anche nel trofeo tricolore perché vorremmo provare a vincere tutto. Sono fiero dei ragazzi che vincono nonostante le assenze e la stanchezza di queste settimane».
Un febbraio molto intenso che vi ha visto protagonisti sia nella finale con l’Alto Casertano che nel big match di Isernia: la D è più vicina?
«Febbraio è stato sicuramente un mese delicato e intensissimo. Non penso che la vittoria di Isernia sia stata decisiva ma sicuramente molto importante. Abbiamo ancora nove partite da giocare e nel calcio nulla è scontato e non c’è niente di semplice quando si è chiamati a vincere».
Sappiamo che non avete preso bene alcune cose accadute a Isernia, no?
«Sì, purtroppo non ci sono piaciuti certi comportamenti, e parlo della colla per animali nel settore ospiti, dei cori durante il minuto di silenzio per il professore Genovese. Ma ho sentito dire dalla dirigenza e dall’allenatore anche cose non vere. Campobasso merita rispetto. Sulla partita io non condivido, come dicono loro, che hanno dominato: hanno preso la traversa nel finale, è vero, ma tiri pericolosi li abbiamo effettuati più noi che loro. Purtroppo non era facile giocare su un campo in quelle condizioni, si è visto anche nell’occasione di Franchi a tu per tu. Noi rispettiamo tutti a Campobasso, sarebbe giusto che accadesse anche il contrario».
Incrociando le dita, se si salisse in serie D si punterebbe a vincere il campionato?
«Facendo i dovuti scongiuri, sì l’obiettivo è fare una serie D vincente. Costruiremo una squadra per vincere il campionato. Ma un passo alla volta, e soprattutto teniamo le dita incrociate».
Ai tifosi cosa sente di dire?
«Noi siamo felici e onorati della curva che ci segue sempre e comunque. Purtroppo non è bello guardare le partite con gli spalti semivuoti. Speriamo che la tifoseria possa prendere esempio dai soliti trecento sempre presenti. Vorremmo che Campobasso desse fiducia a noi e al nostro progetto. Non saremmo mai tornati senza la tifoseria importante che c’è qui. Abbiamo bisogno di loro più che mai».

FdS

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