Una giornata tutta dedicata al Molise. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, è stato protagonista in diverse tappe. La prima nella nuovissima sede del Coni regionale di via Sicilia, con sala dedicata al compianto e mai dimenticato Tonino Bussone. Dal presente al futuro, passando per i temi più attuali relativamente alla annunciata riforma sullo sport e alla legge costituzionale che garantirà nell’articolo 133 “il diritto allo sport”. Ad annunciarlo l’onorevole nonché delegata nazionale del Coni Elisabetta Lancellotta: «Per me è una grande emozione. Avere qui il presidente e per la prima volta la giunta nazionale sono fatti di una grande importanza. Lo sport è fondamentale per la salute di tutti, per questo ci stiamo concentrando come governo per sostenerlo con misure ad hoc». Commozione a stento trattenuta dalla deputata quando Malagò rivolge un pensiero al papà, al quale è intitolato lo stadio di Isernia. A fare gli onori il presidente del Coni Molise, Vincenzo D’Angelo: «Il presidente ha mantenuto la promessa che mi fece quando si insediò, cioè che sarebbe venuto in Molise. Stiamo cercando di rilanciare lo sport nonostante le oggettive difficoltà legate alle infrastrutture con cui conviviamo. Purtroppo abbiamo poco aiuto da parte della Regione ma nel nostro piccolo abbiamo elaborato progetti che per i bambini della scuola dell’infanzia e gli over 60. E la risposta è stata molto buona».
«La nostra forza sono i territori, i piccoli Comuni sparsi nella Penisola» sottolinea subito Malagò. «Resistere è un bel verbo e si sposa bene in questa regione. Inutile essere ipocriti: in certe zone d’Italia, e questa è una di quelle, è più complicato – tra virgolette – fare tutto, non solo sport. Magari c’è una qualità della vita migliore. Lo sport è una componente al centro delle valutazioni. Se hai un impianto sotto casa sei più portato a fare attività sportiva, diversamente se devi fare quaranta chilometri con collegamenti non buoni”. Ma nonostante le oggettive difficoltà, «siamo resilienti, riusciamo a venire fuori. Siamo sul tetto d’Europa e del mondo col nostro modello radicato nelle piccole realtà così come nelle grandi. Questa è la forza del Coni, patrimonio preziosi sono i tecnici e i dirigenti sul territorio».
Per quel che riguarda un sunto delle cose fatte e ancora da fare, Giovanni Malagò esprime soddisfazione: «Il Coni è più che credibile che mai, ci sono risultati ottimi e un prestigio internazionale in vista delle Olimpiadi. Siamo volontari eletti e ognuno rappresenta qualcosa, dalla provincia alla regione fino al livello nazionale e internazionale. Sottolineo che il Coni è un ente che è democratico ai massimi livelli e il sistema è meritorio». Mentre sulla prevista riforma dello sport così si esprime: «Mi dicono che non è una situazione definitiva, non voglio fare polemiche ma è chiaro che ci si aspetta una soluzione finale diversa dall’attuale, come è stato promesso. È un argomento che dovrà essere trattato e considerato in consiglio nazionale. Ora è indispensabile avere pazienza, fiducia e speranza anche se la partenza onestamente non ci soddisfa, questo è oggettivo».

 

 

Foto servizio di Maurizio Silla 

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