Testa alta, piede caldo, lancio illuminante sempre in canna. Luca Ricciardi, col passare dei giorni, si sta prendendo il Campobasso. Ovvero, la manovra parte da lui, l’uomo chiamato a dettare i tempi alla squadra. L’esperto centrocampista (classe 1989, nato a Gaeta) e reduce dal biennio trascorso con la Fc Matese, nel girone F della serie D, porterà esperienza, grinta e anche un certo vizio per il gol al centrocampo. Ha presenze in B con il Latina e ben otto stagioni in serie C, con i laziali ma anche con le magliette di Pisa, Tuttocuoio, Racing Roma e Fermana, per un totale di 364 partite e ben 26 reti. Ad appena 16 anni esordisce col Gaeta in Eccellenza, da lì una cavalcata importante in piazze blasonate in giro per l’Italia. A Latina ha lasciato un grande ricordo: ha vestito la maglia neroazzurra dal 2007 al 2015, ovvero dal torneo di Promozione laziale alla B. Una vera e propria favola, considerando che lui è di Gaeta e sentiva molto i colori che indossava. È rimasto in C successivamente cambiando diverse squadre: dal Pisa al Tuttocuoio (29 presenze), passando per il Racing Roma (38 gare all’attivo) e il Fondi (29 match) fino al 2018. Scende in D nel 2018/2019, quando decide di accettare la corte dell’Olympia Agnonese: una stagione da urlo, 32 partite e ben 7 gol realizzati. Torna in C con la Fermana prima di fare le fortune di nuovo in D del Rimini, del Formia e in ultimo del Matese. Per un anno e mezzo è stato il faro del centrocampo della formazione di Corrado Urbano: 54 presenze e due gol. Brevilineo (65 chili per un metro e 72 centimetri), testa alta e senso spiccato della giocata, è chiamato a prendere in mano la squadra campobassana che vuole provare a vincere subito la serie D.
Ed ecco le sue prime parole dal ritiro: «Siamo qui prima di tutto per lavorare e per cercare di far bene quest’anno per portare il Campobasso laddove merita. Saranno il lavoro che faremo sul campo e l’impegno di tutti per far sì che questo risultato possa essere raggiunto». Naturalmente, «non è facile vincere, in qualsiasi categoria. Ogni partita ha una storia a sé, chi si farà trovare pronto e darà tutto porterà i punti a casa. Niente di semplice, ma del resto ci dobbiamo provare e dobbiamo mettercela tutta». Parlando della tifoseria rossoblù, Ricciardi sa si parla di «una piazza molto esigente, sta a noi creare subito entusiasmo e portare più gente possibile allo stadio. Lo si può fare solo in un modo: iniziare bene, vincere le partite e impegnarsi sudando la maglia ogni domenica per 95 minuti. Sono sicuro che i tifosi apprezzeranno e ci trascineranno».
D’altronde, non ci è voluto molto per trovare l’accordo: «Dalla prima telefonata sia il mister che il direttore mi hanno fatto capire di volermi. Ho scelto Campobasso perché c’è un progetto importante, dove l’obiettivo più significativo sarà quello che ci daremo come gruppo, un gruppo che deve essere solido per raggiungere i traguardi. Sarà un campionato duro perché più di qualche squadra si sta attrezzando bene. Poi tutte le partite vanno giocate, non ne esistono di facili o difficili. Chi si farà trovare più pronto porterà la posta in palio a casa. Noi sotto questo punto di vista dobbiamo lavorare al meglio per non sbagliare».

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