Il 2023 sarà ricordato come l’anno della rinascita, l’ennesima direbbe qualcuno. Per la precisione si tratta della quinta ripartenza nel giro di trenta e passi anni. Il Campobasso ha riconquistato i campionati nazionali dopo l’inferno del calcio regionale e al termine di una cavalcata che si è rivelata intensa e a tratti difficile. Per poi intraprendere l’avventura in D e mettere le mani sul primato a qualche giornata dal termine del girone di andata. Dunque, da Di Meo a Pergolizzi passando per Mosconi, la conferma di De Filippis come direttore sportivo e poi l’esonero e l’avvento di Filipponi. E ancora, la finale di Coppa Italia molisana vinta a poco dalla fine a Venafro di fronte a un pubblico campobassano commovente, il blitz di Isernia che ha di fatto sancito la promozione, la sofferenza poi trasformata in trionfo a Pietramontecorvino, quando si stava per buttare al vento un campionato. Il nuovo inizio, la partenza buona poi vanificata e gli esoneri, la rivoluzione lenta ma costante e i risultati ottimi degli ultimi due mesi. Un 2023 che non ha fatto mancare davvero nulla alla tifoseria rossoblù che spera di trovare a maggio una bella sorpresa da scartare.
GENNAIO. Fazio e compagni iniziano l’anno con due punti di vantaggio sulla rivale Isernia, fermata in modo che si rivelerà decisivo dal pareggio di Venafro, visto che le due contano una sconfitta a testa: i Lupi a Pietramelara, i pentri proprio a Selvapiana.
FEBBRAIO. C’è da preparare per il Campobasso la finalissima di Coppa contro l’Alto Casertano, avversaria forte e organizzata. Al “Del Prete” il pubblico delle grandi occasioni. Dopo un match equilibrato, a tre minuti dalla fine la decide Guillari, bravo a gonfiare la rete con corsa sfrenata sotto il settore ospiti. Il 19 febbraio la super sfida al “Lancellotta”: con una condotta di gara molto accorta e rischiando più di qualcosa, la squadra del capoluogo di regione espugna il campo dell’Isernia portandosi a +5 e ipotecando il campionato. Ma non si erano fatti i conti col Campomarino: ko a sorpresa in casa e tutto di nuovo in discussione.
MARZO. I Lupi proseguono anche il cammino in Coppa nazionale e nel frattempo si deve vincere sempre in campionato per evitare di farsi rimontare dall’Isernia che non molla nulla.
APRILE. Si entra nella fase decisiva del campionato, non si può più sbagliare. Ma i rossoblù per poco non gettano alle ortiche tutto. È il 15 aprile e a Pietramontecorvino bisogna portare a casa i tre punti in vista del rush finale. Brutta partita, primo tempo senza grandi emozioni e molti interpreti giù di tono e di grinta. Nella ripresa la musica non cambia, serve una svolta. E incredibilmente si subisce gol a 8 dalla fine, si vive un piccolo dramma sportivo, i tifosi al seguito non credono ai loro occhi. Poi i cambi, gente che finalmente corre, la rete di Tordella vale il pareggio. Isernia agganciata di nuovo in vetta. Ora bisogna vincerla, la spinta è incessante, Franchi galoppa a destra e mette dentro un pallone che l’incornata di Ripa trasforma in oro. È l’apoteosi, pericolo scampato e serie D ormai centrata.
MAGGIO. La dirigenza al completo è presente al “Colalillo” di Bojano (campo neutro contro la Turris) per salutare il ritorno in quarta serie. L’incontro dura fino a fine primo tempo, poi il raddoppio del Campobasso dice che si può iniziare a festeggiare, fino al poker finale.
GIUGNO. Il club decide di dare fiducia al ds De Filippis ma non a mister Di Meo che viene sostituito dall’ex Tolentino e Fano Andrea Mosconi. Poche le conferme: si tratta di Ripa, Ioio, Lombari e Tordella. Iniziano a girare i primi nomi.
LUGLIO. Si mette su una difesa molto forte: ingaggiati Nonni, Bonacchi e Gonzalez mentre in attacco arriva il capocannoniere del girone H Vincenzo Corvino, al suo fianco Di Nardo. Dopo una breve parentesi con Ricciardi, in regia firma l’ex Catania e Lecco Luis Maldonado. Si va in ritiro a Vinchiaturo.
AGOSTO. In amichevole si incontrano solo squadre di categorie inferiori, i segnali sembrano incoraggianti ma serve un test probante. Il 27 agosto in Coppa Italia si vince sul Termoli, Corvino e Maldonado oltre che Ripa subito in evidenza.
SETTEMBRE. Successo sul Monterotondo, tre punti anche a Piedimonte Matese ma solo uno contro l’Atletico Ascoli. Sette punti in tre partite frutto soprattutto dei gol e della verve di Corvino, il gioco non convince.
OTTOBRE. Il ko interno contro L’Aquila di fronte a 3.300 spettatori fa scricchiolare più di qualcosa, visto che a livello tattico si fa molta fatica. E anche fisicamente la squadra non sembra brillante. I dubbi diventano certezze a Riano contro il Roma City dove si subisce un brutto 3-1 di fronte a Rizzetta. Dopo 48 ore di riflessione la decisione drastica: via De Filippis e Mosconi, fanno il loro ingresso Sergio Filipponi come direttore sportivo e Rosario Pergolizzi come allenatore. Subito vittorie su vittorie per il nuovo trainer che porta rigore, tranquillità ed equilibrio. Oltre che successi fondamentali.
NOVEMBRE. La rimonta in classifica è in atto, il Campobasso prova a ridurre lo svantaggio ma incappa, sotto la gestione Pergolizzi, nell’unica (finora) sconfitta: avviene sul campo dell’Avezzano dopo il vantaggio iniziale. Poi i due pareggi esterni di Vastogirardi e Riccione chiudono il mese prima del big match e del sorpasso.
DICEMBRE. Ed eccoci all’aggancio e al sorpasso sulla Sambenedettese: il 3 dicembre davanti a 4.500 spettatori i Lupi stendono la rivale e si portano a -2, la vittoria di Notaresco vale la vetta in condominio, quella sul Chieti il +2. E infine il pareggio di Termoli grazie al quale i Lupi possono vantare tre punti su Samb, Avezzano e L’Aquila.

Franco de Santis

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