Paura. È questo il sentimento che più si aggirava al triplice fischio nei cuori e sui volti degli oltre seimila di Selvapiana. Nulla è perduto, diciamo subito questo: due punti di vantaggio li ha il Campobasso ed è sempre L’Aquila ad inseguire ma a livello psicologico si sono ribaltate le cose. Il pareggio casalingo col Notaresco è il risultato che più di ogni altro sarebbe dovuto essere scacciato via ed è arrivato puntuale, come un incubo a rovinare una delle più belle cornici di pubblico degli ultimi anni. Prestazione al di sotto delle attese, solito spreco sotto porta ma anche la consapevolezza di avere ancora tutto nelle proprie mani: bisogna andare a vincere a Chieti, senza fare altri discorsi.
La partenza rossoblù non è arrembante, la squadra dà l’impressione di voler gestire emozioni e forze. Il Notaresco, da parte sua, si presenta ordinato e combattivo. La primissima occasione al minuto 10 quando Lombari si ritrova a porta praticamente spalancata ma la mira è da dimenticare. Sul capovolgimento pericolo in area piccola dove per un soffio non aggancia Bonfiglio. L’Aquila segna contro il Riccione intorno al 10’, il Lupo aumenta i giri. Romero dà un assaggio delle sue qualità al 14’: stop di petto, occhiata al portiere e pallonetto deviato con la punta dei guantoni dal portiere, palla a due centimetri dalla traversa. Ma bisogna mantenere la concentrazione: tre minuti dopo Marrancone – lasciato libero da Lombari – sfodera un diagonale che sfiora il palo. Partita tosta, ci provano dal limite Maldonado (parato) e Abonckelet (alto). Succede di tutto in area al 38’ quando Romero si vede rimpallare il passaggio forse di mano, interviene De Cerchio che si libera dell’avversario e calcia a giro, deviazione in angolo. Gara aperta, Casella a colpo sicuro trova la risposta sulla riga di Esposito.
Esplode lo stadio al 50’, ma tutto viene vanificato dall’offside (dubbio) decretato: Romero serve con un’ottima sponda Parisi che buca il portiere. La spinta ora si fa continua, intanto pareggia il Riccione. E qualche secondo dopo il gol dei Lupi che fa sobbalzare il Molinari: palla recuperata in area da Di Nardo che si aiuta col braccio sull’avversario, Maldonado interviene, tutto solo, davanti al portiere e lo castiga. Una bolgia che ora spinge i Lupi, De Cerchio arriva palla al piede in area, sinistro fuori misura. Doccia fredda al 65’: il neo entrato Forcini si ritrova il pallone sul destro, si inventa una conclusione, deviata, che finisce oltre Esposito. Tutto da rifare. E intanto L’Aquila fa 2-1. Turbinio incredibile di emozioni.
Notaresco addirittura vicino al raddoppio con Scipioni. Alla mezz’ora doppio cambio: Rasi e Persichini per De Cerchio e Abonckelet. Pergolizzi si gioca il tutto per tutto. Grandis calcia a colpo sicuro, palla sulla schiena di un avversario. Sei di recupero. Nel primo Coquin avrebbe la palla del successo ma tira male, sul portiere. Le speranze campobassane si infrangono su un paio di fuorigioco fischiati nel finale. E si tira un sospiro di sollievo quando i rivali prendono la parte alta della traversa. Solo pareggio, L’Aquila incalza, ne mancano due al traguardo. Tutti uniti nello sforzo finale.

Franco de Santis

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