di Mario Colalillo

Diciamoci la verità: il successo sarebbe stato di ben altro impatto. Il Campobasso l’avrebbe anche meritato per un primo tempo geometrico e volitivo. L’Arzanese ha però ripristinato l’equilibrio nel risultato a dieci dal termine, quando ai rossoblù sono crollate le gambe a pezzi. Ci può stare, in questa fase della stagione. Del resto il pareggio consente al Campobasso di superare la fase preliminare e accedere al primo turno della Coppa Italia di Lega Pro. Chi si accontenta gode. Per ora. Gli assetti – Non ci sono novità nei lupi. L’undici titolare è lo stesso che ha sbancato Aversa e che è stato riproposto nell’amichevole di sabato a Benevento. Davanti tocca ai tre tenori Morante, Konate e Sciarra. Mannoni va per la prima volta in panchina dopo che ieri è arrivato il visto d’esecutività per il tesseramento. Sull’altro fronte è 4-2-fantasia il sistema di gioco scelto da Rogazzo. Sandomenico è un nome che non rievoca certo piacevoli ricordi nei rossoblù. Voglia di convincere – Il terreno di gioco non ha il vestito della festa. Il Campobasso, però, ha voluto giocare a tutti i costi nel proprio impianto, cosciente che la gara, seppur di Coppa Italia, potesse essere una vera e propria vetrina dopo le sensazioni positive fin qui respirate. Gli spalti si presentano quasi deserti, ma di mercoledì pomeriggio non era forse possibile chiedere di meglio. Nelle intenzioni dei rossoblù c’è prsto il non volersi accontentarsi del pareggio. Morante lo lascia intendere sferrando un colpo dal limite al 2’. Il pallone si perde alto, ma è una dichiarazione di intenti chiara e precisa. Forse sarà proprio la voglia di stupire che non consentirà di dosare al meglio le risorse. Ma tant’è. Un giro di lancette e il bomber si ripresenta su un pallone filtrante di Esposito dalla sinistra: è fuorigioco, ma è un altro segnale forte. L’Arzanese non sta a guardare. Da playstation lo scambio tra Elia e Sandomenico: quest’ultimo si isola in piena area, Cattenari rimedia in uscita. La partita è aperta e gradevole mentre, a distrarre per un attimo i pochi presenti, c’è un elicottero del 118 che atterra nel parcheggio dei distinti. Costruzione e gol – Al Campobasso piace giocare. D’Allocco imprime i ritmi alla partita e cerca di innescare le punte. L’intelligenza del metodista si manifesta in continue e diverse soluzioni, sia sulle corsie esterne che per vie centrali. Proprio da un’imbucata in mezzo per M o r a n t e nasce il vantaggio. Il b o m b e r ringrazia per il pallone in profondità, prende alle spalle la retr o g u a r d i a napoletana e supera Fiory in uscita. Una rete che testimonia come i sincronismi siano già oliati. Morante ha inoltre ripreso le buone abitudini: finora sempre a segno tra amichevoli e gare ufficiali, con l’unica eccezione di Benevento. La risposta dell’Arzanese è svogliata: basta guardare come batte una punizione dal limite Elia al 18’. Musica per le orecchie del Campobasso. Che, su una palla inattiva di D’Allocco, non trova il raddoppio solo perché Forgione ha il giusto tempo di inserimento, ma non dosa la torsione (22’). Passando al versante opposto, Sandomenico si destreggia al limite, ma il tiro termina lontano dai pali. D’Allocco ci riprova da fermo: il regista prova la soluzione personale. Il pallone aggira la barriera, ma è lento e impreciso di qualche centimetro (36’). Prima dell’intervallo Sciarra va giù in piena area. L’arbitro non ci casca e lo ammonisce. Decisione condivisibile visto che non c’è alcun contatto con il difensore ospite. Batterie scariche – Sgrammaticata ma efficace, al 54’, la parata di Cattenari sulla punizione di Elia. Come al solito è Sandomenico, seppur a sprazzi, il più pericoloso dell’Arzanese. Il numero dieci fa tutto bene al limite dell’area quando deve liberarsi e individuare uno spazio. La conclusione sparacchiata, però, non è all’altezza delle sue potenzialità. Appena dopo il Campobasso muove in avanti la pedina Minadeo. Preciso il suggerimento per Morante, che gonfia pure la rete ma è in offside. I ritmi calano e sarebbe sorprendente il contrario. Imbimbo toglie l’evanescente Sciarra e inserisce Di Libero, uno che può garantire più copertura e passa a una sorta di 4-1-4-1 (4-2-3-1 se Forgione facesse di più il mediano) con D’Allocco che fa da schermo davanti alla retroguardia. Beffa in agguato – Nell’unica indecisione del Campobasso c’è il pareggio dell’Arzanese. Sandomenico illumina su punizione. La retroguardia rossoblù si dimentica di Riccio, lasciato libero di colpire indisturbato. Il difensore saluta Minadeo e apre il compasso colpendo al volo a due passi da Cattenari. Non c’è la forza di reagire: il dispendioso primo tempo ha tolto tutte le energie ai lupi. Sandomenico vuole strafare a tempo scaduto, ma la porta si trova in tutt’altra zona del campo. L’1-1 è un risultato salomonico. Non è un esito in grado di esaltare, ma conferma ancora una volta come il Campobasso sia una squadra robusta e – dagli sprazzi visti nel primo tempo – già capace di esprimersi da collettivo. Al campionato le vere sentenze.

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