Eduardo Imbimbo ha mantenuto la promessa. E ha rotto il silenzio che aveva avvolto le dimissioni presentate dopo la gara contro L’Aquila. Il tecnico del Campobasso ha spiegato i motivi che lo hanno spinto a rinunciare all’incarico, un gesto che ha finito per rendere l’allenatore ancora più forte. Ieri, durante la conferenza stampa, al suo fianco c’erano il direttore sportivo Gianfranco Multineddu, il team manager Mirko Pagliarini, il direttore generale Anna Favi, il dirigente Giovanni Palladino e i calciatori. Per la squadra c’erano gli elementi più rappresentativi. Da Iuliano a Marino passando per Morante, Boi e Rais. Il dg Anna Favi ha portato il messaggio della proprietà, confermando quanto avvenuto nel fine gara (“Abbiamo provato a farlo restare un fatto interno – ha commentato -, ma non ci siamo riusciti”) e ribadendo che nessuno ha mai messo in discussione l’operato dell’allenatore. Poi ha preso la parola proprio Imbimbo. I suoi sono stati messaggi chiari e diretti. Alla piazza, ai suoi atleti e alla società. Prim’ancora, durante l’allenamento del mattino, ha interrotto la seduta per spedire i suoi calciatori sotto la doccia. Non si applicavano a dovere, a giudizio del tecnico, e quindi fine dell’allenamento per punizione. Un modo per tenere desta l’attenzione in vista dell’Arechi.

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