di Mario Colalillo

Toccato il fondo si può (e si deve) solo risalire. Diciamoci la verità: quella dell’Arechi non era altro che una gara di transizione, una sorta di bonus per la scarna classifica del Campobasso. L’essere tornati a mani vuote da Salerno non muta di una vir-gola i vecchi concetti, anche se a pagi-na 217 del Televideo a essere colorata di rossoblù è ora per la prima volta la casella collocata più in basso. Sarebbe però un errore convincersi che per re-stare ottimisti sia sufficiente aver di-mostrato compattezza di fronte a un avversario residente su un altro piane-ta calcistico in termini qualitativi. Già, perché prima di discutere sul perché la partita a un certo punto sia sfuggita dalle mani del Campobasso non è pos-sibile ignorare i numeri, quelli che non solo nel calcio hanno priorità. Il Lupo è oggi seduto con il broncio all’ultimo banco e ha esaurito anche le giustifica-zioni dovute al calendario in salita: se non ci sarà una svolta nel doppio turno interno con Vigor Lamezia e Martina Franca saranno dolori. Dal tema di Ita-liano si passerà all’interrogazione di Educazione artistica. Materie più sem-plici, ma la media va alzata e bisogna studiare. Il Lupo ci ha provato -Sia chiaro: l’inversione di tendenza era stata proget-tata già da Salerno. La scelta di giocare il secon-do bonus relativo al mi-nutaggio degli under non si spiega solo con le con-testuali assenze di For-gione e Di Libero in un pacchetto che non forni-sce adeguate garanzie. Imbimbo ha chiamato a raccolta i senatori in una settimana in cui ha fornito diversi impulsi a partire dalle dimis-sioni poi respinte dalla società. Il Campobas-so non ha perciò vis-suto la trasferta di Salerno come una tappa di passaggio, ma in sei mi-nuti la cinica corazzata di Carlo Perro-ne (tecnico da non confondere con la vecchia gloria rossoblù degli anni d’oro) ha spento ogni velleità. Fino a quando Molinari non ha accarezzato con l’esterno il pallone scagliandolo alle spalle di Iuliano è stata una parti-ta bloccata. Poi, come si addice alle grandi squadre, i campani hanno spin-to gli avversari alle corde approfittan-do di un attimo di fisiologico disorien-tamento. Montervino ha chiuso i gio-chi dal dischetto a metà primo tempo e ha reso pleonastico tutto il resto. Sono state due palle inattive a condannare il Campobasso. A pensarci bene avvalo-rano la disciplina tattica dei rossoblù, ma i cassetti di Selvapiana sono ormai pieni di rimpianti e non c’è più spazio per ammucchiarne altri. La domenica del ricordo – Nel catino posto sul lungomare Sud di Salerno il Campobasso s’è presentato con una maglia bianca e un grosso cuore a ri-cordare gli Angeli di San Giuliano a tre giorni dal decimo anniversario di quel tragico terremoto che ha schiac-ciato sotto le macerie della Jovine 27 bambini e la loro maestra. Un gesto che ha riscosso gli applausi degli ol-tre 3000 presenti, in una domenica in cui il silenzio è stato richiesto anche dalle tristi notizie provenienti dal-l’Afghanistan. Il minuto di raccogli-mento ha avuto perciò un significato speciale. La lavagna tattica – Il Campobasso sceglie il modulo preannunciato, ov-vero il 3-4-1-2. Sulla carta è quello che può bloccare meglio il 4-3-3 campano. Iuliano e Marino, in dubbio alla vigilia, sono rispettivamente tra i pali e al centro della difesa. Minadeo e Boi completano il pacchetto arretra-to mentre Modica e Candrina sono gli esterni. Collocato davanti a Rais e D’Allocco, Santaguida agisce da mezzapunta dietro Morante e Bussi. Avvio positivo – Il Lupo dimostra un’incoraggiante intraprendenza. Chiude con il lucchetto gli spazi alla Salernitana e, quando può, si propone. Nell’area rossoblù si vive un inci-pit di relativa tranquillità. Tanto che per annotare qualcosa di granata oc-corre che un cross si trasformi in un ti-ro velenoso. La firma è di Ricci (4’), ma il pallone sibila oltre la porta dell’ac-clamato ex Iuliano. Il più temuto dal Campobasso è senza dubbio Guazzo. La li-nea molisana lo tiene lontano dalla porta. In un’unica azione una seconda palla prende un po’ in contro-tempo la retro-guardia, ma l’ex Taranto, servito in profondità, ha fretta di calciare sul ri-torno degli avversari e sbaglia. La svolta – La Salernitana spinge, ma non costruisce nulla di eclatante fino all’episodio che indirizza il treno gra-nata sui binari giusti. Ricci si procura una punizione dal limite facendo rime-diare un giallo a Rais. Molinari si inca-rica dell’esecuzione e incastona il pal-lone quasi all’incrocio. Il destro terrifi-cante non lascia scampo a Iuliano. 1-0 con il minimo sforzo. E’ qui che la squadra che ha il Cavalluccio marino cucito sul petto conferma di essere una big. Sei minuti e i tre punti vengono impacchettati con tanto di fiocco orna-mentale. Ricci penetra sul lato sinistro. Per sfortuna del Campobasso al con-trasto si presenta Bussi, uno che non conosce il mestiere del difensore. L’ex Isola Liri pare in un primo momento subire fallo, poi abbocca all’amo del-l’attaccante e lo trascina giù. Il fio-rentino Bietolini è a due passi e indi-ca il dischetto. A battere il rigore è in-vece Montervino. L’ex Napoli si fer-ma durante la rincorsa, poi calcia for-te sulla propria destra. Iuliano intui-sce l’angolo di tiro ma non ci arriva. Un uno-due terrificante. La Salernita-na stabilisce una vera egemonia e ha la gara in pugno. Prima dell’interval-lo c’è ancora spazio per un’incursio-ne senza esiti di Ricci (39’) e per una parabola a girare di Gustavo (40’) dopo un pallone smarrito da D’Alloc-co. Capovolgimenti – La ripresa è un ve-ro tiro e molla. La Salernitana sfiora il 3-0, ma anche il Campobasso va vi-cino al 2-1 e potrebbe tornare in cor-sa se solo avesse un pizzico di killer instinct negli ultimi sedici metri. Im-bimbo ribalta più volte assetto, alter-nando 4-4-2, 4-3-3 e 4-2-3-1 senza che alcuna alchimia riesca a modifi-care il punteggio. Tra i padroni di ca-sa Guazzo cerca la palla giusta, ma anche lui difetta un po’ in freddezza e lucidità quando fallisce un diagonale semplice dopo aver tagliato fuori la difesa ospite. Sull’alltro versante la risposta è affidata a Bussi. L’ex Isola Liri individua uno spazio libero sulla propria sinistra e lo aggredisce. Il por-tiere granata Iannarilli riceve la dovu-ta assistenza dei compagni e riesce ad allontanare la minaccia. La controre-plica mette i brividi. Perpetuini suona la carica su un siluro che Iuliano addo-mestica in corner. Dalla bandierina Molinari aziona le lunghe leve e incor-na indisturbato. Il cuoio rotola prima sulla traversa e quindi sul palo, la-sciando in vita il Campobasso. Santa-guida non ne approfitta presentandosi molle sul cross di Candrina da destra al ciak successivo. Il Lupo non morde e deve gioco forza concedere qualco-sa. Come sulla ripartenza supersonica che nasce da un calcio d’angolo rosso-blù. Una repentina serie di passaggi culmina in un suggerimento per Ricci cento metri più in là. Iuliano deve met-terci una pezza. Guazzo – minuto 66 -grazia ancora i rossoblù non concretiz-zando dopo un altro movimento da pa-lati raffinati. Il tempo scorre – Il cronometro avvi-cina sempre più il triplice fischio. Il Campobasso non abbassa la testa ma non può certo spaventare la Salernita-na con un destro alto di Sciarra e un improduttivo schema su punizione di D’Allocco. Il centrocampista scara-venta in curva più per liberarsi del pal-lone ed evitare un contropiede che per graffiare. Al tramonto del confronto Guazzo è impreciso in altre due inizia-tive, un diagonale (quasi) chirurgico e un assalto scoordinato dalla destra. La partita si chiude con una punizione a effetto di Rais che si perde sopra la porta di Iannarilli. Il Campobasso cade in piedi, ma sprofonda in classifica. Ogni ulteriore errore potrà essere fata-le, ma prima c’è un’altra settimana calda alle porte. SALERNITANA CAMPOBASSO Reti: 22’ Molinari, 28’ rig. Montervino Iannarilli Luciani Chirieletti Montervino Molinari Rinaldi Ricci (57’ Capua) Perpetuini Guazzo Mancini (75’ Tuia) Gustavo (57’ Vettraino) Iuliano Candrina Modica Boi Marino (65’ Sciarra) Minadeo Santaguida (69’ Curcio) Rais Morante D’Allocco (86’ Di Bartolomeo) Bussi Allenatore: Perrone Allenatore: Imbimbo Ammoniti Spettatori paganti 3091. Ammoniti Rais, Sciarra, Candrina e Capua Arbitro: Bietolini di Firenze La punizione di Molinari vale l’1-0 campano Il penalty realizzato da Montervino

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