Poche certezze, voci a non finire e una situazione che non dovrebbe risolversi prima di domani. La rifondazione del Campobasso richiede più tempo del previsto, anche perché si tratta di mettere insieme diversi tasselli. Non è un semplice cambio di allenatore, ma una nuova partenza da zero a livello di staff. Una situazione, questa, che conferma come la sterzata di domenica non fosse preventivata. Del resto appena venerdì la famiglia Capone aveva confermato la fiducia all’allenatore Eduardo Imbimbo in un vertice ad Avellino nel quale era stata chiarita l’esigenza di tornare a schierare gli under per rispettare la politica societaria. La strategia era quella di stringere i denti contro la Vigor Lamezia e poi rafforzare l’organico da oggi. La prestazione indolente del Campobasso ha fatto degenerare il tutto, con la scelta di Capone di mandare tutti a casa in maniera indiscriminata. La società rossoblù va perciò per priorità. Prima il tecnico, poi eventualmente il direttore sportivo anche se da quest’anno c’è l’obbligatorietà di questa figura fermo restando che Multineddu è ancora un tesserato rossoblù, ma anche e soprattutto l’organico. Per la panchina al via nel pomeriggio le consultazioni. Ferruccio Capone ora vuole stringere i tempi dopo aver ricevuto tra domenica sera e stamane decine di candidature. I rossoblù non vogliono però sbagliare. L’identikit tracciato è quello di un allenatore di lunga militanza, ultimamente vice di un allenatore importante. Tutti gli indizi sembrano perciò condurre a Massimo Morgia, secondo di Novellino al Livorno e qualche settimana fa accostato alla Carrarese, a testimonianza della volontà di rimettersi in gioco. Romano, classe 1951, aveva deciso di lasciare nel 2008 in C1 alla Juve Stabia poiché colpito da una bottiglia dopo il ko interno con il Lanciano che sfociò anche nell’aggressione degli ultrà gialloblù a due suoi calciatori. Un episodio denunciato in maniera forte da Morgia, che decise di farsi da parte. Nel suo curriculum Foggia, San Marino, Catanzaro con in squadra un certo Tonino Minadeo, Savoia, Palermo, Marsala dove lo chiamano il Garibaldi azzurro per una salvezza miracolosa, Pavia, Viareggio, Poggibonsi, Sarzanese, Empoli e Pisa. Potrebbe essere lui il sostituto di Eduardo Imbimbo, anche se da domenica di nomi ne sono circolati tanti e sarebbe lungo ripeterli tutti. Tra questi anche il modenese Mauro Melotti e il toro di Sora Pasquale Luiso, anche se la società ha smentito. Passando al ruolo di direttore sportivo, di certo non ci sarà il ritorno di Gigi Molino, anche se l’operatore di mercato potrebbe essere scelto anche con calma. Sul fronte acquisti, però, resta immutata la necessità di rinforzare l’organico. Da domani si allenerà con il Campobasso Giorgio Di Vicino, 17 reti negli ultimi due tornei di serie D con la Sambenedettese, ma con 6 partite in A con il Napoli e tante stagioni in B con Crotone, Salernitana, Ternana, Piacenza, Bari e Spezia. Il regista partenopeo giungerà ufficialmente in prova, sia per verificarne lo stato di salute fisica, sia perché ogni decisione su un suo ingaggio spetterà al nuovo staff. Contatti si registrano anche con Gaetano Pignalosa, ma per il momento l’ex attaccante dell’Avellino reduce dall’esperienza all’Aprilia risulta in stand by. Per la squadra rossoblù la ripresa degli allenamenti c’è stata alle 14 all’Antistadio Acli agli ordini di Antonio Minadeo. Il capitano è stato investito del ruolo di traghettatore fino a nuovo ordine. Bisogna ragionare, ma anche fare in fretta perché la gara contro il Martina Franca va preparata con la massima attenzione.

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