Cosa salvare di un pomeriggio caldo di inizio novembre sul campo della capolista? I 500 tifosi al seguito, e pochissimo altro. Il Campobasso viene travolto dalla furia dell’Arezzo e torna a casa con la borsa piena di “pere” e di cattivi pensieri. La squadra torna a commettere errori in quantità industriale e va a sbattere. A metterci del suo il tecnico che sceglie una formazione spregiudicata non rinunciando a Gala più il tridente formato da Lombari, Leonetti e Magnaghi.
Partenza scrosciante. Primo brivido al 2’ su un cross disegnato col contagiri da De Col, i compagni al centro non ne approfittano per fortuna rossoblù. Ben più pericolosa la squadra aretina sessanta secondi dopo, ancora da destra Pattarello mette a sedere Martina, crossa arretrato per Tavernelli che si vede respingere il tiro a botta sicura dal muro ospite. Ma attenzione al Campobasso che riparte alla grande con Lombari, palla a Gala che tenta il tiro-cross di sinistro sul quale Leonetti non ci arriva per questione di pochi centimetri. Il tutto nei primi cinque minuti. Al quarto d’ora i toscani bucano Tantalocchi: Righetti dalla mancina scocca un traversone sul quale si avvita Cianci che tutto solo insacca di testa. Difesa rossoblù distratta e immobile, meccanismi ancora una volta da rivedere. La risposta massiccia porta il timbro di Magnaghi che controlla, prende posizione ed esplode un destro che non passa a molto dall’incrocio (20’). Al minuto 31 Guccione prova la specialità della casa, ovvero il tiro da fuori, sfera che passa a un metro dal palo sotto lo sguardo di Tantalocchi. Il Campobasso non dispiace, con un piacevole possesso e una manovra ordinata, ma non punge sotto porta. Al minuto 39 Lombari da sinistra scocca un pallone interessante per Leonetti che viene anticipato all’ultimo istante.
Che le cose non vadano bene in difesa lo conferma pure la dea bendata: al 52’ Cianci si allarga sulla destra, da posizione defilata prova il cross per Pattarello che si trasforma in tiro sotto all’incrocio sul quale Tantalocchi non può nulla. 2-0 e match virtualmente chiuso in una fase di stanca. Il Campobasso va in bambola, perde palloni incredibili come con Cristallo che la regala a Righetti, passaggio per Pattarello in posizione centrale, conclusione forte deviata a castigare per la terza volta Tantalocchi. La gara va su binari tranquilli per i toscani che però si distraggono un minuto e mezzo dopo con Gilli che perde palla sulla pressione di Magnaghi, da bomber gliela ruba e va a gonfiare l’angoletto lontano. Il match è bollente, Armini appena entrato perde palla a favore di Iaccarino che sfiora il palo dai diciotto metri. La goleada è confezionata al 76’ da Pattarello che fa fuori mezza difesa prima di colpire per il 4-1. E’ notte fonda. La classica grandinata sul bagnato al minuto 84’, quando dopo aver rivisto l’azione l’arbitro decide di espellere Bifulco reo di un fallo che non sembra cattivo pur veemente. Qualche istante e la Caporetto si consuma con il rigore concesso all’Arezzo per fallo di Martina: dagli undici metri cinquina di Ravasio.
Serve molto di più per una piazza appassionata e generosa come quella campobassana. FRANCO DE SANTIS






















