Non è un casting, state sereni: non si vince nulla…
Come commentare il boom di interesse per il televoto che Primo Piano sta proponendo da lunedì scorso? Naturalmente, con un pizzico di ironia. Anche perché i messaggi arrivati al numero 391 3906966 sono già circa 2mila. L’operazione, dal punto di vista della comunicazione, è perfettamente riuscita e – inutile nasconderlo – questo ci gratifica non poco.
Il nostro quotidiano ha aderito alla proposta di una società specializzata per testare il gradimento di alcuni nomi, sono 11, che la stessa società ha messo insieme sulla base di valutazioni realizzate in autonomia e nell’ambito della propria competenza, esperienza e professionalità. Undici potenziali candidati alla carica di governatore alle regionali del 2018. Non sono necessariamente quelli ufficiali, autoproclamati tali o proposti dai propri partiti. Né necessariamente saranno questi (o solo questi) i nominativi che l’istituto proporrà nelle interviste che effettuerà per le successive indagini demoscopiche.
«Per il centrodestra c’è solo Tizio…». «Per il centrosinistra non è stato inserito Caio». «Perché non c’è il mio nome?». «Posso proporre anche il nome di Sempronio?». Queste solo alcune delle tantissime telefonate ricevute in redazione. Per dare il senso del contenuto. Addirittura moltissimi stanno inviando messaggi con il cognome di politici non presenti nell’elenco, forse per fare (legittimamente) massa critica e spingere le quotazioni dei personaggi che intendono ‘sponsorizzare’. Altri, più o meno famosi o più o meno insospettabili, hanno creato chat ad hoc sui social per chiedere ai propri contatti di inviare sms (con il nome del creatore della chat naturalmente) al numero messo a disposizione dalla società che sta realizzando il televoto.
Vale la pena ricordare che ai fini della rilevazione sul gradimento, valgono i messaggi che recano uno degli 11 cognomi presenti nel panel e che Primo Piano ha indicato nella pagina dedicata al sondaggio che ogni giorno viene pubblicata. I potenziali candidati fra cui scegliere, dunque, sono: Tecla Boccardo, Cinzia Dato, Vincenzo Di Giacomo, Paolo di Laura Frattura, Antonio Di Pietro, Michele Durante, Antonio Federico, Michele Iorio, Gianmaria Palmieri, Mario Pietracupa e Roberto Ruta.
Il sistema prenderà in considerazione solo una preferenza per utenza. Votare cinque volte per uno degli 11 nomi dalla stessa utenza telefonica non attribuirà cinque preferenze al ‘prescelto’ o alla ‘prescelta’ ma una sola. Il sondaggio costituirà la base per ulteriori e più approfondite indagini, i cui risultati saranno resi noti al termine delle operazioni su queste stesse colonne e in occasione di una puntata speciale di una trasmissione di approfondimento politico in onda su Teleregione Molise.
A chi non trova il proprio nome nel sondaggio, a chi vorrebbe ci fosse Tizio o Caio e si è organizzato in tal senso, una rassicurazione: il risultato del televoto non cambierà le cose, non deciderà le sorti del Molise. Non deciderà, soprattutto, i candidati veri. A quello penseranno le forze politiche. Né deciderà il futuro presidente della Regione: a quello penseranno invece i molisani con il voto, non con un sms.

ppm

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