Trecento operatori, circa dieci istituti con commesse pubbliche e private.

Sono i numeri della vigilanza in Molise.

Un settore in crisi, attanagliato dalle vertenze “tra l’indifferenza delle istituzioni a ogni livello”, ha spiegato Pasquale Guarracino della Uiltucs nel corso della conferenza stampa di ieri mattina nella sede della Cgil a Campobasso.

Vertenze irrisolte per ”l’incapacità delle istituzioni”, ha tuonato il sindacalista che ha evidenziato come neanche le situazioni apparentemente risolte giungono a una soluzione.

E’ il caso dei dipendenti della società Aquila che a breve saranno licenziati dopo che la Regione non ha rispettato l’accordo siglato in assessorato al lavoro tra sindacati, ente pubblico e azienda.

“Accordo – ha aggiunto Guarracino – che prevedeva il ripristino di tre delle otto postazioni soppresse. Postazioni che però non sono state riattivate, con l’istituto di vigilanza prossimo al licenziamento dei lavoratori. E’ una cosa inaudita, mai vista prima d’ora. In Regione non c’è una persone capace di mantenere un accordo preso e sottoscritto negli uffici dell’assessorato al lavoro, mica in un bar”.

Un settore deregolamentato. Dove non si rispettano le norme e le regole. E’ il caso dei cambi di appalto. Se un’azienda subentra a un’altra, si impegna ad assorbire i lavoratori impegnati nell’appalto aggiudicato.

Lo dice la legge. Ma in concreto avviene il contrario. Emblematico ciò che è accaduto al tribunale di Larino con il passaggio dell’appalto da Ivri a Città di Termoli.

“La società vincitrice dell’appalto ha licenziato la lavoratrice che per venti anni ha svolto il proprio servizio in tribunale – ha argomentato Daniele Capuano della Filcamas Cgil -, disattendendo quella che è una direttiva ben precisa, stabilita nel bando di gara e prevista dal contratto nazionale”.

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