Un messaggio su Facebook per ricordare i piccoli angeli: a postarlo il noto cantautore Angelo Branduardi. Lo fa con poesia, come nel suo stile.  Il suo è un doloroso ricordo, ma anche una frecciata alle istituzioni.

“Sui banchi di scuola – scrive – non dovrebbero mai cadere macerie, e non si dovrebbero mai adagiare dei fiori bianchi. Sui banchi di scuola ci dovrebbero essere i quaderni, un po’ malmessi, dei loro vivaci possessori, e i loro piani dovrebbero essere liberi quel tanto da poterci appoggiare i recidivi gomiti, che lo dice sempre la maestra che non si fa.
Sui banchi di scuola si china la testa certe volte, quando si è stanchi, o quando manca la voglia. E poi su ogni banco ci sono gli scarabocchi colorati delle matite maldestre, ci sono i primi cuoricini, le iniziali della prima fidanzata ma che lei non lo sa ancora. Certe volte quei banchi devono sopportare il peso delle pile dei troppi libri, ma va bene per nascondersi agli occhi troppo scrutanti della maestra.
E invece no: Luca Jacurto, Morena, Valentina Picanza, Raffaele, Paolo, Antonella, Maria Colantuono, Michela, Valentina Ianiri, Martina, Giovanna Ritucci, Maria Di Renzo, Luigi Petacciato, Maria Celeste, Sergio, Antonio Astore, Antonio Di Renzo,Luigi Occhionero, Gianni, Gianmaria, Luca Riggio, Melissa, Lorenzo. Giovanna Nardelli, Costanza, Domenico, Umberto, hanno trovato il terremoto sul loro cammino, e ha interrotto i loro respiri. Li hanno chiamati “Gli Angeli di San Giuliano” perchè questi bambini dai 6 ai 10 anni frequentavano una scuola che si trovava a San Giuliano di Puglia, appunto.
Il terremoto è un evento naturale, certo, una fatalità… Ma questa è una delle tante, troppe “fatalità indotte” che sono anche peggio di un evento colposo conclamato, perchè ci si è messo la Natura di mezzo e questa cosa fa dire la parola magica: “fatalità”, che diventa sinonimo di assoluzione.
Provatelo a spiegare ai genitori, ai fratelli, ai nonni di Luca Jacurto, di Morena, di Valentina, di Raffaele, di Paolo, di Antonella, di Maria Colantuono, di Michela, di Valentina, di Martina. di Giovanna Ritucci, di Maria Di Renzo, di Luigi Petacciato, di Maria Celeste, di Sergio, di Antonio Astore, di Antonio Di Renzo, di Luigi Occhionero, di Gianni, di Gianmaria, di Luca Riggio, di Melissa, di Lorenzo. di Giovanna Nardelli. di Costanza. di Domenico, di Umberto e anche della maestra Carmela, anche lei sopraffatta dalle macerie.
No, non dovrebbero mai cadere macerie sui banchi di una scuola, il posto più sicuro. Ma se ci si mette il sisma può essere “fatale” che gli ospedali, le scuole, crollino. Crollano le case della povera gente. Guarda caso non crolla mai un palazzo del Potere”.

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