La Uil Molise torna sulla crisi del mercato del lavoro e lo fa con delle considerazioni sui Centri per l’impiego che – si legge in una nota – “hanno provato a favorire l’occupazione e l’incrocio fra domanda e offerta, per orientare la carriera lavorativa delle persone e per ridurre la mera dipendenza dalle prestazioni di disoccupazione, ma hanno però potuto far conto su poche risorse economiche, pochi addetti qualificati, una normativa farraginosa e un’impostazione vecchia e inadeguata alle nuove sfide del mondo del lavoro”.

“Paradossalmente da noi in Molise – commenta Tecla Boccardo, responsabile regionale della Uil Fpl – sono precari coloro che devono fornire servizi ad altri lavoratori a loro volta precari: ben 56 dei 70 lavoratori dei Centri per l’Impiego di Campobasso, Termoli ed Isernia hanno contratti a tempo determinato, rapporti di collaborazione o sono legati a società esterne affidatarie di servizi. Se dovessero per disgrazia venire meno queste risorse professionali sarebbe il collasso dei servizi per il lavoro in regione, peraltro in un momento in cui la loro funzione dovrebbe intensificarsi anche a seguito del riconoscimento dell’Area di crisi”.

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