In base all’elaborazione del Sole 24 Ore, su dati del ministero della Giustizia sulle cause intentate nei tribunali italiani nel 2016, non si litiga allo stesso modo – e per le stesse cose – in Italia. Sicuramente al Sud si ricorre di più alle liti giudiziarie.
Nella classifica dei tribunali dove l’anno scorso è stato avviato il maggior numero di nuovi procedimenti in relazione al bacino di utenza, le prime 40 posizioni sono tutte occupate da uffici meridionali, spiega l’articolo di Valentina Maglione e Bianca Lucia Mazzei, fatta eccezione per Roma (quinta) e Milano (22esima). In testa alla classifica c’è Catanzaro, con quasi 6mila procedimenti ogni 100mila abitanti, che deve questa collocazione all’elevato numero di esecuzioni, soprattutto mobiliari. Poi L’Aquila: l’anno scorso sono arrivate in tribunale quasi 4.100 cause per 100mila abitanti. Il capoluogo abruzzese batte Napoli, terza con 3.904 ricorsi ogni 100mila abitanti.
Campobasso è al 16esimo posto: 2.502 cause ogni 100mila residenti. Isernia è 46esima: quasi 1.889 procedimenti avviati per 100mila abitanti.
Cambiano i numeri e pure i motivi per portare qualcuno in tribunale. In Sardegna si litiga prevalentemente per chiudere i matrimoni, in Campania per gli incidenti stradali, in Calabria per le pensioni. A Roma e Milano c’è la più alta concentrazione di ricorsi contro i licenziamenti e a Torino di procedimenti di convalida di sfratto. E Milano registra anche il tasso più elevato di fallimenti e di ingiunzioni di pagamento.

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