Diciassette anni fa, alle 11.32 di una calda giornata di fine ottobre, il destino di 27 bambini e della loro maestra Carmela Ciniglio imboccò una strada senza ritorno. Pochi, interminabili minuti, che hanno cambiato per sempre le esistenze di chi è rimasto. Genitori, fratelli e sorelle, nonni, amici, quei compagni di scuola di allora, tirati fuori dalle macerie e oggi adulti determinati e consapevoli, che portano – e sarà così per sempre – il peso sulle spalle di una tragedia che ha spazzato via una intera generazione. Questa mattina, alle 9.30, il Consiglio regionale del Molise si riunirà per la ‘Giornata della Memoria’ istituita con legge perché quegli interminabili minuti, vissuti da ogni molisano con lo struggimento di una tragedia che non ha nemmeno le parole giuste per raccontarla, resti per sempre nel cuore, patrimonio di una condivisione del dolore che vuole diventare monito per chi verrà affinché non accada mai più.
«Se la memoria, come sosteneva Oscar Wilde, è il diario che ciascuno porta con sé nella vita, allora alla pagina del 31 ottobre del 2002, nel grande diario collettivo della storia del Molise, è annotato con inchiostro rosso uno degli eventi più drammatici e toccanti mai affrontati da una comunità: un terremoto che colpisce un vasto territorio, lesiona muri e frantuma palazzi, ma in particolare fa crollare una scuola, la Jovine di San Giuliano di Puglia, seppellendo chi vi si trovava e troncando l’esistenza terrena a 27 bambini e la loro maestra. Oggi il Molise rivive quei momenti con la Giornata della Memoria – dice il presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone – per ricordare ogni anno quei tragici eventi, e per trovare nella memoria delle vittime la forza, la determinazione, la capacità e il coraggio per fare in modo che eventi simili non avvengano più. Una regione unita dal dolore, dal cordoglio e dalla compassione. Da quelle lacrime e da quella rabbia, che appartenevano anche ai tanti che, in altri comuni, avevano dovuto abbandonare la propria casa, nacque un sentimento collettivo per investire risorse e sforzi per la sicurezza delle case, ma soprattutto dei luoghi collettivi e quindi delle scuole. Dall’esempio solidale che ci venne dalle altre regioni traemmo lo sprone per costruire un Servizio regionale di Protezione civile efficiente ed operativo. Nel ricordo di quei bambini e della loro maestra, dobbiamo costruire la cultura della sicurezza, della prevenzione, della gestione attenta ed oculata delle strutture di fruizione collettiva, della programmazione di lavori pubblici e privati improntata alle tecniche più innovative per ridurre al minimo, se non eliminare, i rischi causati dai terremoti. Siamo una delle regioni con la percentuale di nuove scuole, sicure simicamente, più alta d’Italia ma non basta – il monito del vertice di Palazzo D’Aimmo -. Dobbiamo continuare su questo percorso virtuoso completando l’azione nel patrimonio scolastico regionale, ma anche in altri luoghi collettivi. Nella consapevolezza che se un terremoto non può essere evitato o previsto, si può cercare di prevenirne ed evitarne le conseguenze. Mi auguro che in questo giorno – conclude, ricordando gli impegni previsti nella legge istitutiva della Giornata della Memoria – nelle scuole e negli enti locali si promuova la discussione sugli argomenti della sicurezza, della protezione civile e sulla prevenzione». L’impegno delle Istituzioni si concretizza anche attraverso i ricordi commossi e le proposte come quella di Mena Calenda, presidente della IV Commissione consiliare. «Ricordo perfettamente quegli attimi. Nitidi sono ancora oggi i ricordi di quelle lacrime amare. Riecheggiano nel mio cuore ancora gli applausi di gioia quando i vigili del fuoco, gli angeli di quei momenti tragici, accompagnavano i piccoli superstiti tra le braccia delle loro mamme. È difficile parlare di San Giuliano di Puglia senza un nodo in gola. Mai nessuna comunità dovrebbe vivere la drammaticità di quei momenti. Ed è per questo – sottolinea la consigliera regionale – che tutti noi abbiamo la responsabilità di garantire ai nostri figli un futuro sereno ed è per questo che è necessario avere ben chiara la situazione dello stato di salute degli edifici scolastici e di tutte quelle strutture che ospitano i ragazzi. Ogni goccia, anche la più piccola alimenta il mare delle buone pratiche. Ho ritenuto doveroso e per questo ringrazio, ancora oggi, i miei colleghi di maggioranza e minoranza, che hanno recepito con profonda responsabilità la pdl, oggi legge, che offre concretezza alla volontà di sensibilizzare tutti noi sulla cultura della sicurezza». Nella modifica della normativa, all’articolo 1 della legge istitutiva della Giornata della Memoria, è previsto che il 31 ottobre sia anche il giorno in cui la Giunta regionale renda noto quanto si è fatto per garantire la sicurezza degli edifici scolastici. È una goccia, ne sono consapevole, ma è anche vero che da parte nostra c’è tutta la volontà di migliorare e potenziare quanto di buono c’è».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.