«In questi giorni l’Uncem compie 70 anni: un bel traguardo e anche una grande responsabilità per la nostra associazione che rappresenta e dà voce ai territori e alle comunità delle montagne italiane, dalle Alpi agli Appennini, fino alle Isole». E’ il commento di Candido Paglione, sindaco di Capracotta e responsabile Uncem Molise, in relazione all’anniversario di fondazione dell’associazione che ha come scopo precipuo quello di tutelare le comunità che vivono sui monti dell’entroterra lungo tutta la Penisola. «Quasi la metà dei Comuni, ben 3.850, che rappresentano oltre il 50 percento dell’intero territorio italiano, sono, infatti, la montagna del nostro Paese –. riprende Paglione – Una parte importante della penisola che è custode e dispensatore di una serie di servizi ecosistemici, a cominciare dall’acqua, che toccano la vita quotidiana di tutti noi, anche di coloro che vivono lontano dalle montagne. L’Uncem fu istituita proprio per rappresentare e dare voce ai territori e alle comunità delle montagne italiane». Nei giorni scorsi il presidente nazionale dell’Uncem, Marco Bussone, amico personale e collega di Paglione, ha parlato della montagna e dei centri montani: da territorio dal quale scappare in cerca di opportunità a nuovo «spazio vivo, dove vivere e fare impresa». Le zone interne, infatti, sono sempre più attrattive e rappresentano una sempre più gettonata alternativa alla vita caotica e stressante delle città. Certo servono servizi per innalzare ancora di più la qualità della vita. «Oggi, nonostante tutte le difficoltà, da emblema della marginalità, la montagna è diventata il luogo delle nuove opportunità, dove si può vivere e anche fare impresa. – riprende sulla stessa lunghezza d’onda il sindaco del Comune più in quota dell’Alto Molise – E, tuttavia, siamo ancora a rivendicare il diritto a restare e a poter vivere in maniera dignitosa nei nostri paesi. A cominciare dalla piena e duratura esigibilità dei diritti fondamentali che non può essere la risultante di un banale calcolo ragionieristico, ma qualcosa di più complesso che deve necessariamente passare per una riconsiderazione piena di tutti i territori, a prescindere dalla quantità di persone che li abitano». «E’ proprio questa la sfida delle nostre montagne, – chiude Paglione – che oggi chiedono alla politica di abbandonare gli atteggiamenti compassionevoli e di accompagnare e sostenere con convinzione, invece, tutte le buone pratiche in atto nelle nostre comunità».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.