Non solo la progettazione, ma soprattutto la ristatalizzazione dell’arteria e la certezza della partenza delle opere. Nella sala consiliare di Palazzo San Francesco, Alfredo Ricci, presidente della Provincia di Isernia, traccia la road map per quello che dovrà essere il passaggio di gestione del viadotto ‘Sente – Longo’ ad Anas. Chiuso dal settembre 2018, il viadotto, uno dei più alti d’Europa, necessita lavori di ristrutturazione e in particolare su un pilone traslato. A riguardo, grazie l’impegno del MoVimento 5 Stelle, sono arrivati due milioni di euro. Soldi, che Anas ha chiesto di utilizzare nel momento in cui prenderà in mano la situazione. A conferma di ciò, nel dicembre scorso, ha inviato una convenzione alla Provincia nella quale ammette di voler usufruire dei fondi per la progettazione definitiva ed esecutiva.
«Pur apprezzando la volontà di Anas in merito alla stesura del nuovo progetto – ha detto Ricci durante la conferenza stampa convocata ad Agnone -, abbiamo deciso di integrare la loro richiesta con la ristatalizzazione dell’arteria, nonché con l’appalto dei lavori entro fine dicembre del 2021. Il tutto dovrà essere certificato anche dal Mit e quindi del Governo. Auspichiamo che Anas risponda alle nostre integrazioni entro tempi brevi perché i territori e le popolazioni residenti nei centri a cavallo di Molise e Abruzzo meritano la giusta attenzione. Se Anas accetterà quanto detto, sono pronto a consegnargli il viadotto e i due milioni in carico alla Provincia, domani stesso». Diversamente – ha proseguito l’avvocato e sindaco di Venafro, che a più riprese ha rivendicato l’appartenenza alla coalizione di centrodestra – andremo avanti per la nostra strada.
«Abbiamo un nostro progetto e siamo pronti ad indire il bando per l’assegnazione della gara. Dopodiché, se i monitoraggi forniranno esiti positivi, il ponte sarà riaperto. Perché è questo quello che vogliamo e a cui stiamo lavorando ininterrottamente da quando ci siamo insediati a Palazzo Berta. Crediamo di poter fare tutto entro diciotto mesi». Affiancato dai consiglieri provinciali tra i quali, gli agnonesi Linda Marcovecchio e Daniele Saia, Ricci, pur non citandolo mai, ha voluto rispondere alla provocazione del consigliere regionale, Andrea Greco che nei giorni passati ha minacciato la volontà di incatenarsi sul viadotto qualora la situazione non si sblocchi. «Per noi la priorità è dare certezze e non mettersi spille dei meriti al petto o indossare la mimetica. Se si capisce questa cosa sono pronto a dialogare e lavorare con chiunque, come d’altronde fatto fino ad oggi». Nella sala consiliare di Palazzo San Francesco anche una delegazione di artigiani e imprenditori di Castiglione Messer Marino che lunedì scorso ha organizzato un incontro sulla tematica.
«Chiediamo un maggiore impegno da parte degli amministratori comunali abruzzesi, che insieme a quelli molisani, possono far leva sul Governo affinché si possa arrivare ad una risoluzione condivisa» le parole del consigliere provinciale Saia intervenuto durante i lavori della conferenza stampa dalla quale è emerso un altro problema. Infatti se il ponte dovrebbe rimanere in capo alla Provincia resta da capire come si supererà il diniego del Provveditorato alle Opere pubbliche di Campania e Molise che ha bocciato il progetto di via Berta.
«C’ è stata una interpretazione errata da parte del Provveditorato – ha aggiunto Ricci -. Il nostro progetto e i due milioni, interessano il pilone traslato e non tutto il viadotto, per il quale, nel caso in cui il monitoraggio dovrebbe dare esiti negativi, cosa che naturalmente non ci auguriamo, serviranno altri fondi per riaprirlo al traffico». Insomma, la situazione resta complicata a patto che Anas non decida, in tempi rapidi, di assecondare la Provincia facendosi carico di riaprire un viadotto di vitale importanza per il territorio.

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