La burocrazia, talvolta, può superare anche l’immaginazione. Ne sa qualcosa un contribuente bojanese, Giovanni Cretella, che di recente si è visto recapitare una sanzione amministrativa per un accertamento di omessa denuncia della Tari e Tefa relativa all’anno d’imposta 2016, la tassa sui rifiuti solidi urbani dovuta al Comune nonché il tributo del 5% sulla stessa per la tutela, la protezione e l’igiene dell’ambiente che l’Ente municipale incassa per conto della Provincia.
La cartella recapitata al cittadino lo invitava a pagare 57 euro, su una tassa accertata e non pagata di 12 centesimi oltre ad un centesimo di addizionale provinciale Tefa. In caso di adesione formale entro 60 giorni, la sanzione sarebbe stata ridotta ad un terzo per un pagamento di 23 euro.
Una multa sicuramente singolare che da pochissimi centesimi è lievitata ad alcune decine di euro. Tra l’altro il contribuente dichiara di aver sempre versato il giusto dovuto tramite il modello F24 cioè l’importo che gli era stato trasmesso dall’Ente stesso; anche se avesse effettuato solo un parziale versamento e restavano quei 13 centesimi di conguaglio, la tassa dovuta comunque era già caduta in prescrizione a marzo dello scorso anno.
«La cartella mi è stata annullata dopo un giusto reclamo presso lo sportello competente del Comune – ha dichiarato il signor Cretella -, mi piacerebbe sapere come vengono calcolate le sanzioni su importi così bassi e se la stessa cosa è successa anche ad altre persone, perché sono sicuro che c’è sempre qualcuno che per non perdere tempo a fare lunghe file presso lo sportello municipale, preferisce pagare».
Cretella ha poi aggiunto: «Non mi sembra affatto giusto creare nervosismo e disagi ai cittadini in questo modo, c’è la necessità di fissare un tetto, per cui quando ci si trova davanti a pochi centesimi, l’Ente non deve assolutamente procedere vessando i contribuenti già tartassati da gabelle inique».

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