Tra gli esempi più veri, più alti, tra i simboli più eloquenti del valore nel servire, del concetto profondissimo che incarna il privilegio di indossare la divisa e lo stesso principio che da oltre due secoli muove gli uomini dell’Arma: nel giorno delle celebrazioni per i 210 anni dalla fondazione dei Carabinieri, Nunzio Renzi e Michele Bencivenga hanno ricevuto a Chieti l’encomio solenne per aver soccorso la donna che a Bojano si lanciò dal balcone di un’abitazione di Bojano per sfuggire all’aggressione da parte dell’ex convivente, poi arrestato per tentato omicidio e incendio doloso.
I due militari che il 20 aprile del 2022 – nel capoluogo matesino – intervennero in via Turno scongiurando che un dramma di tramutasse in tragedia hanno ricevuto il prestigioso riconoscimento nel corso della cerimonia che si è tenuta nella caserma Rebeggiani, sede del Centro nazionale amministrativo, insieme ad altri 31 Crabinieri che si sono distinti per coraggio, professionalità e cuore.
Una vicenda, quella di due anni fa, che scosse profondamente gli abitanti del capoluogo matesino, nella consapevolezza che sarebbero bastati pochi secondi in più tra fumo e fiamme e la comunità avrebbe pianto l’ennesima vittima di femminicidio, l’ennesima donna schiacciata dal pesante giogo di amanti che credono di amare, e che invece non accettando la fine di un amore non sanno fare altro che perpetrare violenza, distruzione e – purtroppo – a volte anche morte.
Se solo le cose fossero andate per il verso sbagliato, l’ennesimo bambino avrebbe pianto una madre. Invece per fortuna nell’incendio divampato in via Turno nell’abitazione di una 40enne ucraina residente a Bojano da alcuni anni, ad opera del suo ex, un bojanese all’epoca dei fatti 39enne, il peggio è stato evitato, con la donna che pronta di riflessi è riuscita a saltare giù dal balcone di casa riportando non pochi danni fisici, e con i Carabinieri di Bojano, i Vigili del fuoco e i sanitari che immediatamente hanno fatto il possibile e l’impossibile, traendo in salvo lei, l’uomo – rimasto intrappolato in casa dopo il folle gesto, in preda ad una crisi epilettica – e il cagnolino della donna.
Una bruttissima vicenda che si è conclusa con l’arresto dell’uomo, convalidato a stretto giro dall’accaduto, ma con nessuna vittima. La cornice, purtroppo, un profondo disagio sociale, costellato da piccoli precedenti penali. Cornice nota a conoscenti e vicini, ma che mai ci si sarebbe aspettati potesse sfociare in un episodio simili e di inaudita violenza.
«Tante le forme delinquenziali che incontriamo ogni giorno, tutte ugualmente deprecabili» – ha detto il generale di brigata Antonino Neosi, comandante della Legione, in occasione delle celebrazioni in cui i due Carabinieri in servizio a Bojano hanno ricevuto l’encomio solenne. Fari puntati anche sulla violenza di genere che «merita un’attenzione sempre più crescente» per il generale Neosi, come dimostra appunto anche l’episodio matesino di due anni fa.

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