Abbiamo ricevuto da un cittadino bojanese la seguente lettera aperta indirizzata al sindaco Di Biase, ne omettiamo il nominativo per suo espresso desiderio perché in città subito si viene etichettati come razzisti, soprattutto quando si parla di accoglienza ai migranti e delle presunte speculazioni delle cooperative che gestiscono i centri di accoglienza.
«Sono uno dei tanti bojanesi che fa fatica ad arrivare a fine mese, con una famiglia sulle spalle, con figli ancora piccoli e quindi non ancora esigenti ma comunque con le loro piccole spese e necessità – inizia la missiva -. Ultimamente mi è arrivata la bolletta Tari da pagare, un importo non indifferente per una famiglia come la mia abituata a programmare il centesimo per far quadrare il bilancio. Giustamente le tasse vanno pagate perché a monte ci sono servizi che hanno un costo di cui la società deve farsi necessariamente carico. Quello che mi chiedo è se all’interno di una comunità tutti pagano le tasse secondo i servizi di cui usufruiscono per un’equa distribuzione dei costi delle spese dei servizi stessi. A questo punto mi viene il dubbio che a Bojano essendo le tasse alquanto esagerate non tutti le pagano. Mi chiedo, inoltre, se le cooperative che gestiscono i centri di accoglienza e fanno affari con i migranti, arricchendosi, pagano il dovuto al Comune o ne approfittano con la giustificazione che le loro finalità statutarie sono finalizzate alla solidarietà umana. Ho appreso dai mass media un’iniziativa del sindaco di Pontinvrea, provincia di Savona, esponente della Lega Nord, che condivido, il quale ha emesso un decreto che di fatto trasforma in attività ricettive commerciali tutte le abitazioni private che vengono affittate alle cooperative per ospitare i migranti. L’obiettivo è colpire quella che, secondo il primo cittadino, è a tutti gli effetti “una speculazione”, in quanto un’attività ricettiva commerciale è soggetta a norme e tassazioni ben diverse da un normale alloggio privato. Il business sull’accoglienza sta dilagando e, sistematicamente, vengono scavalcati i sindaci che all’improvviso vedono arrivare stranieri nel loro Comune, persone di cui, a volte, non si conoscono né la provenienza né il loro stato giuridico penale. Ultimamente abbiamo visto con una certa frequenza, anche localmente, che unità immobiliari adibite ad abitazione privata extralberghiera, vengono trasformate in centri di accoglienza e che l’esercizio delle attività esercitate all’interno di detti immobili di fatto ne modifica la destinazione d’uso da residenza privata ad attività imprenditoriale. Per ragioni di equità sociale, il sindaco di Pontinvrea, ha ritenuto, a mio avviso giustamente, assoggettare queste strutture, che sono a tutti gli effetti attività commerciali come alberghi o bed & breakfast, a tassazione, per quanto riguarda l’imposta sugli immobili Imu e Tari in quanto la tariffa va commisurata alla quantità e qualità di rifiuti prodotti. Il primo cittadino in questione insieme alla sua giunta, inoltre, sta valutando di introdurre anche una tassa di soggiorno pari a 2,50 euro al giorno per ogni ospite presente nelle strutture ricettive la cui attività è di tipo imprenditoriale che comportano un costo non indifferente per il Comune e quindi per la collettività».
La missiva del cittadino bojanese così si chiude: «Mi auguro che la stessa iniziativa del sindaco di Pontinvrea venga presa in considerazione anche dal nostro sindaco Di Biase, perché non è giusto che cooperative, tra l’altro forestiere, che gestiscono i centri locali di accoglienza migranti, si arricchiscano sfruttando i servizi comunali che noi bojanesi paghiamo profumatamente».
I centri di accoglienza stanno proliferando in maniera esponenziale perché sono un vero e proprio business, quindi è anche giusto dal punto di vista sociale che tutti coloro che utilizzano gli immobili per queste finalità, modificandone di fatto la destinazione d’uso da residenza privata ad attività imprenditoriale, siano assoggettati ad una equa tassazione non dimenticando che per ogni migrante lo Stato paga, giornalmente, alle cooperative tra i 30 e i 50 euro.
E.C.

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