Il filo conduttore che lega le ultime operazioni dei Carabinieri è sempre lo stesso: il quartiere di San Bernardino di San Severo. È ormai questo l’unico canale di rifornimento della droga nel basso Molise. L’ennesimo blitz dell’Arma ha ulteriormente confermato il trend: cambiano i pusher, cambiano le sostanze spacciate, cambiano le ‘piazze’, ma la criminalità foggiana sta prendendo sempre più piede sulla costa, direttamente come nel caso dell’operazione ‘White Beach’, o tramite spacciatori locali come accertato dai militari di Larino che ieri hanno eseguito tre ordinanze cautelari, emesse dalla Procura frentana, e arrestato in flagranza un altro soggetto.
In carcere è finito un pluripregiudicato di 44 anni che nella sua abitazione nel centro storico di San Martino in Pensilis aveva impiantato la centrale di spaccio per lo più di hashish e, in misura minore, di cocaina. Ai domiciliari, invece, il suo complice classe ’89, sempre di San Martino, mentre l’obbligo di dimora è scattato per un giovanissimo di soli 19 anni. Nel corso delle perquisizioni, inoltre, i carabinieri della Compagnia di Larino, guidati dal capitano Christian Petruzzella, hanno trovato 52 dosi di hashish nell’abitazione di un 21enne incensurato di Campomarino, che è così finito ai domiciliari.
Sette complessivamente gli indagati dell’operazione ‘Stradelle’, denominata così perché le cessioni di droga avvenivano nei vicoli del piccolo comune, strade strette e spesso buie, difficili da monitorare. Questo però non ha impedito ai Carabinieri di smantellare la fiorente attività di spaccio con un’indagine ‘lampo’ partita a febbraio e chiusa a maggio. «Dopo l’operazione ‘Contratto’ di Santa Croce di Magliano e White Beach di Campomarino – ha evidenziato durante la conferenza stampa il comandate provinciale dell’Arma Luigi Dellegrazie – il blitz di oggi (ieri, ndr) dimostra come il consumo di droga in basso Molise sia diventato un fenomeno allarmante. In questo caso i consumatori sono davvero giovanissimi, tant’è che le indagini sono partite anche grazie alla segnalazione di molti genitori preoccupati e di residenti insospettiti dai continui viavai nel centro di San Martino in Pensilis. La sinergia tra forze dell’ordine e cittadini è fondamentale – rimarca – non solo per il fenomeno dello spaccio, penso anche all’allarme furti che si è registrato nelle ultime settimane ad Ururi. Chiunque noti persone o auto sospette – l’appello – avvisi subito le forze di polizia, anche un piccolo dettaglio può essere importante per le indagini».
I dettagli delle indagini sono stati invece snocciolati dal capitano Petruzzella: i militari, con sofisticate apparecchiature, appostamenti e riscontri investigativi, sono riusciti a smascherare il gruppo di pusher che ha messo in piedi un giro d’affari di almeno cinquemila euro al mese. A San Severo si recavano anche due volte al giorno per acquistare la droga da vendere sulla piazza molisana.
Gli acquirenti provenivano, per la maggior parte, dal basso Molise e dalla zona costiera termolese ed avevano un meccanismo ben rodato nell’acquisizione della sostanza stupefacente. Gli assuntori, dopo aver concordato il quantitativo via telefono, arrivavano davanti all’abitazione del 44enne con il danaro e, dinanzi la porta, ricevevano la droga per poi allontanarsi repentinamente tra le strette vie del paese. In alcuni casi sono stati riscontrati episodi di spaccio anche mediante consegna “a mano” da parte di uno degli indagati che agiva in prossimità dell’abitazione, luogo del rifornimento.
I Carabinieri hanno documentato più di 500 cessioni di droga e, durante l’attività investigativa, sequestrato varie dosi di cocaina e hashish.
L’indagine, che si inserisce in un più ampio contesto di attività preventiva e repressiva nella zona del Basso Molise, posto in essere dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Campobasso, su direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Larino, enfatizza il meccanismo vincente di collaborazione e fiducia del cittadino nei confronti delle istituzioni.

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