Tre nuove lottizzazioni per una colata di cemento di ulteriori 50mila metri cubi. All’indice finisce l’urbanistica di Palazzo San Giorgio. A puntare il dito i grillini che analizzano fatti e circostanze per i quali i tre palazzoni potrebbero essere evitati. “Campobasso è la nostra città e l’amiamo nonostante i suoi difetti, i problemi, le inefficienze e le carenze. Questo però – scrivono i grillini – non può giustificare la superficialità o l’inedia che contribuiscono a peggiorare le cose. Ci sorprendiamo di come un piccolo centro come il nostro possa essere diventato così caotico e disordinato senza riuscire ad intuirne le ragioni.
Uno dei motivi portanti di questo abbrutimento è senz’altro da attribuirsi alla gestione dell’urbanistica che racchiude una miriade di aspetti della nostra quotidianità. Il decoro è il primo punto che viene in mente ma anche la sostenibilità, la viabilità e persino il sistema produttivo, solo per citarne alcuni, sono condizionati dalle scelte urbanistiche. Campobasso ha vissuto una bella stagione in cui lo sviluppo cittadino avveniva secondo un filo conduttore, purtroppo quel tempo è oramai lontano e le decisioni che si prendono, già da più decenni, non sono più figlie di un progetto d’insieme armonioso che mette al centro l’uomo e la sua dimensione: si prediligono logiche soprattutto speculative.
Allora succede che i terreni rimasti indenni dall’aggressione edilizia, pian piano cedono sotto il colpo delle lottizzazioni favorite dalla legislazione vigente, che non piace a nessuno, salvo poi approfittarne all’occorrenza. Crediamo che la difesa del territorio non abbia colore politico e comprendiamo bene il periodo di crisi che imperversa, specialmente nel settore edilizio. Per questo ribadiamo ancora una volta che bisognerebbe puntare su politiche che favoriscano e incentivino interventi di ristrutturazione, di efficientamento energetico e di adeguamento per la sicurezza degli edifici dal punto di vista sismico, anziché continuare a costruire. Per questo nella commissione Urbanistica, in Comune, il MoVimento 5 Stelle ha votato a sfavore circa la realizzazione di tre nuove lottizzazioni che interesseranno la nostra città. Si tratta, almeno per due delle tre, di ulteriori 50 mila metri cubi di cemento concentrati nella zona di Porta Napoli. Infatti, ad eccezione di una che è poco impattante, le altre due andranno ad elevare palazzi fino a 25 metri circa di altezza per ‘sopperire all’insufficienza di edilizia economica o convenzionata o agevolata’, così recita la norma.
Le imprese beneficeranno di un coefficiente maggiore di edificazione grazie all’art. 6 della Legge Regionale 30 del 2009 (cosiddetto Piano Casa) e per questo ci troveremo, se il Consiglio di Campobasso dovesse ratificare, molte migliaia di metri cubi in più di cemento. In commissione abbiamo manifestato le nostre numerose perplessità. Pensiamo sia logico, infatti, prima di autorizzare interventi di tale portata, comprendere qual è la reale esigenza abitativa di Campobasso e in tal senso abbiamo richiesto una relazione da parte dell’ufficio urbanistica. Invece si è ritenuto di licenziare con una certa celerità i progetti affinché approdino quanto prima in Consiglio. Sebbene riteniamo doveroso dare una risposta alle imprese che attendono da molto tempo che l’Amministrazione si esprima, si poteva benissimo votare contrari e rinviare al Consiglio comunale la decisione finale.
Il centrosinistra ha voluto far passare i progetti con voto favorevole e questo la dice lunga su quali possano essere le intenzioni che verranno espresse in futuro. Le abitazioni che verranno realizzate avranno un costo obbligato di circa 1400 euro a metro quadro. Tuttavia il mercato immobiliare è fermo. Facendosi un rapido giro ci si potrà rendere conto che quel prezzo, che dovrebbe essere ‘agevolato’, in realtà è all’incirca il prezzo di mercato (rilevato sia attraverso il supporto OMI dell’Agenzia delle Entrate che presso alcune agenzie immobiliari del capoluogo), per cui far costruire, e per giunta con coefficiente maggiore (si parla del 50% in più!), servirebbe soltanto a gonfiare le tasche degli imprenditori.
Qualcuno si è detto scettico che le imprese realizzino davvero a causa delle attuali difficoltà finanziarie delle stesse, ma soprattutto nel caso di via Depretis non crediamo che il costruttore si lasci scappare l’occasione di proporre un’offerta edilizia molto concorrenziale rispetto al patrimonio immobiliare cittadino, oggi invenduto. Con il risultato che a Campobasso aumentano i palazzi vuoti a testimonianza di una politica poco attenta alle reali esigenze del territorio. Forse andrebbe verificato chi, attualmente nel capoluogo, possa permettersi di sborsare 1400 euro a mq, magari scoprendo che “tariffa agevolata” è un concetto molto relativo. Abbiamo davvero bisogno di costruire nuove case? Come si spiega se in realtà a Campobasso negli ultimi anni si è registrata una decrescita demografica? Chi ci guadagna? Fermo restando – concludono i Cinque Stelle – che non si vuole mettere in discussione l’integrità morale di nessuno, riteniamo sia sconveniente che il presidente della Commissione urbanistica appaia sui cartelloni di cantiere quale professionista insieme ad altri colleghi ingegneri o ad architetti che hanno lavorato per la presentazione delle lottizzazioni di cui sopra. Pur non trattandosi di una violazione di norme, è evidente che si configuri un conflitto d’interessi che per mere ragioni di opportunità andrebbe, a nostro avviso, immediatamente rimosso. Ricordando le recenti parole del sindaco, facciamo appello al primo cittadino perché intervenga per cancellare ogni ombra di sospetto sul fatto che la calendarizzazione dei lavori delle commissioni consiliari possa subire interferenze e condizionamenti dai legami professionali dei rispettivi presidenti”.

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