«Al cimitero non ci sono più loculi disponibili. Eppure più volte abbiamo sollecitato chi di dovere, ma in questi due anni ci è stato risposto ‘stiamo lavorando’. Il Comune non ci ha dato risposta e per questo oggi queste persone, con dignità e forza, manifestano la propria rabbia. Non è giusto che sono costretti a seppellire i nostri cari a Campobasso»: con queste parole Felice Di Donato affonda l’amministrazione di Palazzo San Giorgio. A Santo Stefano il cimitero è stracolmo ed è vietato morire.

Tuttavia spazio per costruire nuovi loculi ce n’è. «La cosa paradossale – rimarca Maurizio Di Cristofaro – è che il nostro cimitero ha al suo interno300 metriquadri liberi in cui si potrebbero costruire oltre 150 loculi che andrebbero a soddisfare le esigenze della frazione per almeno un ventennio. Perché l’amministrazione non fa nulla? Se oggi dovesse morire qualcuno, i cittadini non saprebbero dove seppellire i propri cari: dovranno essere costretti a emigrare anche da morti come hanno già fatto da vivi». I cittadini di Santo Stefano lanciano una proposta all’amministrazione: «Siamo pronti ad autotassarci per finanziare l’ampliamento del cimitero con nuovi loculi. Ci sono già 400 cittadini disposti a farlo», aggiunge Di Cristofaro.

Il sospetto forte è che dietro questa mancata attenzione ci sia il forno crematorio. «Il Comune – denuncia Di Donato – ha pensato di costruire in forno crematorio qui, in una frazione che ha una vocazione naturalistica importante. Ci siamo battuti per essere inseriti nel Parco del Morge». Ma in Municipio tira un’altra aria: c’è un bando di due milioni di euro per costruire l’impianto destinato fino a qualche tempo fa nel quartiere San Giovanni. Poi non se ne fece più nulla. «Forse perché lì il bacino elettorale è maggiore», il dubbio dell’ex consigliere regionale. «Ma anche noi abbiamo appoggiato questa amministrazione». Forse gli eletti lo hanno dimenticato, ma Di Donato no: lui, del resto, è uno dei referenti di Centro democratico, uno dei partiti della Coalizione di centrosinistra.

«In Comune – il siluro lanciato al sindaco Battista – stanno facendo commissioni ad hoc per espropriare i terreni vicini all’area cimiteriale. Quel bando presenta elementi di illegalità e illiceità notevoli e potrebbe essere oggetto di ricorsi: in quel forno crematorio si brucerà di tutto. Inoltre, in tre assemblee pubbliche abbiamo dimostrato con dati tecnici e scientifici che i forni crematori sono stati chiusi in altre zone d’Italia per problemi di inquinamento atmosferico. Ora vogliono realizzarlo qui in un’area con una forte vocazione ambientale».

I cittadini sono furiosi anche nei confronti del consigliere delegato alla frazione di Santo Stefano, Maurizio d’Anchise (PdCi), assente ingiustificato ieri: «E chi lo ha mai visto? Lo è solo sulla carta. Prendono i voti e se ne vanno, qui non abbiamo nemmeno i servizi minimi. Ci sono frane, strade dissestate, il vecchio cimitero napoleonico è ridotto ad un cumulo di macerie».

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