Le temperature vicine allo zero non hanno fermato il sindaco Antonio Battista e la sua vice Bibiana Chierchia, nel pomeriggio in piazza Municipio per ‘Basta un SIndaco’, l’iniziativa nazionale che coinvolge i primi cittadini che si sono schierati per il Sì al referendum.

A Campobasso, nonostante il freddo pungente, la risposta è stata positiva: parecchi ragazzi, ma anche persone più anziane hanno accettato il volantino distribuito da Battista e dalla Chierchia.

«Se fosse questa la tendenza, vincerebbe il sì», ha commentato con un pizzico di ironia il sindaco. «Per questa campagna di prossimità – ha spiegato l’assessora all’Urbanistica – abbiamo scelto piazza Municipio, cuore della città».

A supportare i vertici del Municipio anche alcuni consiglieri comunali che sostengono il sì: i democratici Giovanna Viola, Fernando Massarella e Pino Libertucci, il capogruppo dei ‘Democratici per la città’ Lello Bucci e quello del Molise di Tutti Giovanni Di Giorgio.

Un Commento

  1. Magdalena Palladino scrive:

    VAMOS ADELANTE, AMIGOS! HASTA LA VITORIA SIEMPRE!
    Votate con il cervello e non con la pancia. Documentatevi, fatevi spiegare la riforma da chi si muove in ambito giurisprudenziale e non agite per simpatie o antipatie personali, perché qui di personale non c’è nulla!
    Taglio dei senatori da 315 a 100? Dimostratemi dov’è lo sbaglio. Taglio degli stipendi degli stessi, che verranno equiparati a quelli dei sindaci capoluoghi di regione? Dimostratemi anche qui dov’è l’errore. Cancellazione delle province, più volte definite come inutili doppioni di comuni o regioni? Provatemi che è qualcosa fatta male. Ripristino dei poteri dello Stato in materia di energia e strade, per citare i temi principali, quando per anni la tanto ostentata e difesa autonomia regionale ha fatto pessimo uso delle proprie competenze in materia? Ditemi dove si annida l’inganno. Abolizione del Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro (CNEL), che dal 1957 ha legiferato solo 11 volte? Spiegatemi dove sarebbe l’onta. Istituzione del referendum propositivo, dando ai cittadini la capacità di interagire direttamente con le istituzioni proponendo leggi di interesse collettivo? Ditemi che cosa c’è di male. E dove sarebbe la deriva democratica? Nel fatto che i nuovi senatori non sarebbero eletti? Qualcuno dimentica che, provenendo da regioni e comuni, sono stati già eletti? Efficientamento della macchina statale: ecco quello a cui si giungerà dopo il SI’ alla riforma. Pensateci bene, perché occasioni come questa non si ripeteranno più. Non abboccate all’amo di chi dice che proporrà la riforma perfetta all’indomani del no: ha avuto mille occasioni per cambiare la Costituzione, in particolare se si è trovato a governare, ed ora si erge a purista del cambiamento? Se la lezione magistrale deve venire da gente tanto incoerente, allora lasciatela a questi finti maestri.

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