E’ stata inaugurata oggi pomeriggio, nella sala ‘E. Gencarelli’ dell’Archivio di Stato di Campobasso la mostra storico-documentaria Gli ebrei e i campi di concentramento in Molise attraverso le carte d’archivio. 1940-1943, realizzata dall’Archivio di Stato di Campobasso e dalla Soprintendenza Archivistica e Bibliografica dell’Abruzzo e del Molise- sede di Campobasso.

Un’iniziativa simbolo non solo perché dedicata e alle vittime della Shoah, ma soprattutto perché mira ad accendere i riflettori su un pezzo di storia del Molise, fino a qualche decennio fa, totalmente ignorato. L’esistenza di 5 campi di concentramento nell’allora provincia di Campobasso, ad Agnone, Bojano, Casacalenda, Isernia e Vinchiaturo, era infatti sconosciuta ai più.

Un lavoro certosino condotto dall’Archivio di Stato di Campobasso ha permesso di riportare alla luce documenti preziosi, in grado di ricostruire le vicende legate ai campi di concentramento.

La parte socio statistica della mostra è stata curata dal ricercatore Fabrizio Nocera, che è riuscito a risalire al numero esatto di ebrei (la maggior parte provenienti da Austria, Germania e Polonia, 11 invece erano gli ebrei italiani) presenti in regione in quegli anni.

«Gli ebrei internati nei campi di concentramento – i dati snocciolati da Nocera –  e nei comuni di internamento libero erano in tutto 260. Di questi 98 sono stati salvati, mentre 20 di loro sono stati trasferiti ad Auschwitz prima dell’8 settembre. Da quell’inferno una sola donna è sopravvissuta».

La mostra, che ha ricevuto il patrocino anche dalla comunità ebraica di Roma, resterà aperta per tutto il 2017 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12.30 e delle 15.30 alle 18.30; il sabato dalle 9 alle 12.30.

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